Trento, Sofia morta di malaria a 4 anni: indagato un dipendente dell'ospedale
Trento, bimba di 4 anni morta di malaria, il ministro Lorenzin: «Contagio avvenuto in ospedale»
Un'infermiera risultava già indagata. La procura aveva chiesto l'archiviazione del procedimento ma il gip ha ordinato di verificare i protocolli seguiti e per quanto tempo il sangue di un paziente con la malaria conservi la propria capacità di contagio batterico. Il pm ha chiesto quindi un incidente probatorio, al quale potranno partecipare anche gli indagati con i rispettivi consulenti.
Lo scorso maggio il gip di Trento, Marco La Ganga, aveva respinto la richiesta di archiviazione fatta dalla procura: nell'ottobre 2018, dopo un anno di indagini, il pm Marco Gallina aveva infatti concluso che non c'erano prove certe e univoche che a provocare il contagio, ritenuto del tutto involontario, fosse stata un'infermiera del reparto di Pediatria. Nel corso delle indagini infatti erano emerse ipotesi alternative, come la presenza di un'altra infermiera al momento dell'utilizzo di un dispositivo sanitario infetto o il contatto diretto tra Sofia e un'altra bambina malata. Sofia era stata male in vacanza, mentre si trovava al mare in Veneto con la famiglia, ed era finita in ospedale a Portogruaro. Ma non per patologie legate alla malaria. Quindi era stata portata all'ospedale di Trento dove, secondo le perizie, è avvenuto il contagio.
«Il contagio della nostra bambina è avvenuto nello stesso ambulatorio in cui precedentemente era stato fatto un prelievo alla bambina del Burkina Faso ed effettuato dalla stessa infermiera», aveva dichiarato la mamma di Sofia in un'intervista ai quotidiani locali. «A Sofia è stata somministrata più volte dell'acqua fisiologica per poter fare il prelievo dall'agocannula. Io ero presente e credo che quello sia stato il momento del contagio», aveva aggiunto la donna.
Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Agosto 2019, 18:34
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