Ha un cancro, ma è in Brasile a curare Suarez:
la storia del fisioterapista dell'Uruguay Ferreira

Ha un cancro, ma è in Brasile a curare Suarez: la storia del fisioterapista dell'Uruguay Ferreira
Quella corsa di Luis Suarez verso la panchina, l'abbraccio con una persona dello staff e il gesto dell'attaccante rivolto al pubblico, un dito ad indicare che il merito tutto suo, di Walter Ferreira, 62 anni, fisioterapista. lui, affetto da cancro, ad essere corso verso un Mondiale che sembrava compromesso per lui, appena 21 giorni dopo l'ultima seduta di chemioterapia.



La storia di Ferreira, che ha stretto i denti in un momento delicatissimo della sua vita per il bene della «Celeste» e in particolare per rimettere a nuovo i muscoli di Suarez, il campione infortunato, è il simbolo di questo Uruguay: tecnica e cuore, il calcio avvolgente sudamericano e la grinta di chi non vuole mai mollare. Novanta minuti, martedì a Natal contro gli azzurri, in cui entrambe le squadre si giocheranno tutto. Compreso il riscatto dell'onore dopo che entrambe si sono fatte battere dal Costarica, presunta Cenerentola del gruppo.











Suarez sta tornando al massimo della forma, Cavani ancora non ha segnato e sogna il gol mondiale contro l'Italia, la squadra si è allenata questa mattina a Sete Lagoas, vicino a Belo Horizonte con quasi 30 gradi, e tutto lascia pensare che l'undici che ha battuto l'Inghilterra abbia la fiducia totale del ct Oscar Tabarez. Non ci sarà di nuovo capitano Diego Lugano, che anche stamattina si è limitato a qualche esercizio atletico ma che deve tifare per i compagni se vuole sperare di rientrare in questo Mondiale. Ferreira aveva fatto un patto con Suarez. Lui stava finendo la chemio, il giocatore era reduce dall'operazione subita dopo l'infortunio e camminava con le stampelle: «io vengo al Mondiale ma tu cammini senza appoggiarti». Per ora, il miracolo sta in piedi, anche e la terribile mazzata in apertura contro il Costarica lo ha fatto traballare. Adesso, tutti i giocatori e Tabarez hanno in testa soltanto l'Italia e non vogliono lasciare nulla di intentato.



Nessun timore per Pereira, Gonzalez e Suarez, che hanno lavorato con gli altri in tutta normalità, la squadra sta bene ed è confermata. «El Maestro» Tabarez ha fatto disputare anche una partitella su campo ridotto per mantenere alta la tensione nel gruppo. In casa «Celeste» si è passati dalla tristezza del dopo-Costarica alla gioia del dopo-Inghilterra, un percorso inverso a quello italiano. La spiegazione? Non soltanto la vittoria, ma la certezza di aver ritrovato il Pistolero Suarez. L'attaccante del Liverpool, come ha detto Roy Hodgson, «vale da solo il 50% di una squadra».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Giugno 2014, 09:59
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