Francia e Germania, l'onore europeo
sfida l'entusiasmo africano

Francia e Germania, l'onore europeo ​sfida l'entusiasmo africano

di Massimo Sarti
MILANO - La scalata europea a questo Mondiale brasiliano, che ha rischiato ieri di perdere l'Olanda, si gioca oggi altre due carte forti come la Francia e la Germania.





Vietato per entrambe pensare con eccessivo anticipo a quello che sarebbe un quarto di finale succulento (in programma venerdì al Maracanà), appunto fra transalpini e tedeschi. Prima c'è da superare il doppio ostacolo rappresentato da Nigeria ed Algeria, ultimi baluardi del calcio africano in Brasile, che rischia così di non riuscire a ripetere l'impresa di quattro anni fa del Ghana, che arrivò in Sudafrica ai quarti perdendo ai rigori e in maniera rocambolesca contro l'Uruguay la possibilità di una pazzesca semifinale.



Inizierà la Francia alle 18 ora italiana, all'Estadio Nacional di Brasilia, al cospetto della Nigeria, che non ha sfigurato nel girone eliminatorio contro l'Argentina di Messi (pur già qualificata) e che ora viene caricata a mille dal proprio portiere Vincent Enyeama: «Saremo la prima squadra africana semifinalista ai Mondiali, riusciremo là dove ha fallito il Ghana nel 2010». Dall'altra parte i Bleus hanno finora convinto. Soprattutto Didier Deschamps ha tratto linfa da un gruppo unito, che ha per esempio in coro difeso dalle critiche Paul Pogba. Oggi lo juventino sembra destinato a partire dalla panchina, «ma quello che sento non mi interessa, lui non si discute», ha detto deciso il ct transalpino. «Giocheremo ad un orario insolito per noi: la Nigeria potrà essere più abituata al caldo e ci creerà delle difficoltà. Saranno fondamentali spirito di squadra e mentalità vincente».



Alle 22 italiane toccherà alla Germania, a Porto Alegre, contro l'Algeria, per la prima volta agli ottavi in un Mondiale. Anche per quel che successe per colpa dei tedeschi (allora dell'Ovest) nel 1982 in Spagna: i nordafricani furono eliminati all'ultima gara del girone eliminatorio (dopo aver battuto 2-1 la squadra di Rummenigge) per un 1-0 tra Germania e Austria, che fece passare il turno ad entrambe. Subito gol dei tedeschi e poi poco più di nulla: la “partita della vergogna” mai dimenticata dagli algerini. Joachim Löw sa che i suoi sono favoriti, «ma l'Algeria ha nell'unità di squadra il proprio punto di forza. Non possiamo sottovalutarla». Il ct della Germania ha respinto poi le perplessità sul rallentamento dei suoi dopo l'inizio sfavillante con il Portogallo: «Il Mondiale è una maratona, non è uno sprint di 100 metri».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Giugno 2014, 15:32
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