L'atleta cieco completa l'Ironman più duro
del mondo: "Ora scalo il Kilimangiaro" -Foto

L'atleta cieco completa l'Ironman più duro del mondo: "Ora scalo il Kilimangiaro"
MADRID - Quando la vita pone dei limiti e si decide di superarli con grinta e determinazione, poi difficile farsi fermare. La storia dello spagnolo Enhamed Enhamed, campione paralimpico di nuoto, lo dimostra.



L'atleta 26enne, cieco dall'età di otto anni, ha vinto praticamente tutto alle Paralimpiadi, facendo incetta di medaglie sia a Pechino nel 2008, sia a Londra nel 2012. Ora, però, ha superato l'ennesimo limite, completando l'Ironman di Lanzarote, considerato il più duro e faticoso al mondo: 3,8 km a nuoto, 180 in bici e i canonici 42,2 di maratona.







«Ero stanco di non fare altro che nuotare in una vasca, mi sentivo un criceto», ha dichiarato Enhamed, da molti considerato come il miglior nuotatore paralimpico della storia. Per questo motivo il ragazzo ha deciso di sfidare ogni limite preparandosi per l'Ironman: «Mi dissero che avrei dovuto allenarmi per almeno 14 mesi, ma a causa dei vari impegni avevo a disposizione solo la metà del tempo. Inoltre, il mio primo preparatore mi disse che non ce l'avrei mai fatta, poi ho iniziato a lavorare con Alfonso Andreu e da lì è cambiato tutto».



Intere giornate di lavoro al fianco di Andreu, che lo ha accompagnato ovunque durante l'Ironman, hanno permesso di realizzare l'impresa. «La cosa più importante tra un atleta ed il proprio trainer è la fiducia, senza di quella non si va da nessuna parte, specie se sei cieco e devi compiere qualcosa di proibitivo per molti normodotati», ha dichiarato Enhamed al termine della prova, dopo aver tagliato il traguardo insieme a Gayla, il suo fedele cane-guida.



Il ragazzo, poi, non vuole certo fermarsi: «Ora voglio scalare il Kilimangiaro. In questi giorni sto riposando, non avete idea dei dolori che possa provare in ogni parte del corpo. La mattina successiva è stato più facile alzarsi dal letto piuttosto che girarsi in posizione distesa per il male lancinante ad ogni muscolo. A Lanzarote, chi aveva fatto l'Ironman si riconosceva subito, perché camminavamo tutti come gli zombie di The Walking Dead».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Maggio 2014, 15:03
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