Razzismo e violenza in curva, il club pensa
all'apartheid invece di punire i responsabili

Razzismo e violenza in curva, il club pensa ​all'apartheid invece di punire i responsabili

di Romolo Buffoni
C'è chi pensa di combattere il razzismo resuscitando l'apartheid.





La notizia arriva da Kiev, capitale di un'Ucraina dilaniata dalla guerra civile. «Stiamo cercando di creare un settore speciale per i tifosi di colore», ha detto Volodomir Spilchenko direttore dello stadio Olimpico dove gioca la Dinamo. Il club è sotto indagine Uefa per l'aggressione subita da quattro tifosi di colore del Chelsea la settimana scorsa durante il match di Champions da parte di ultrà della Dinamo, che già nella scorsa stagione si erano distinti per episodi di razzismo.



Stigmatizzare il comportamento dei violenti e le frasi del dirigente? Macché. Le parole di Ohor Kochetov, vicepresidente della federcalcio, rendono il quadro ancor più surreale: «È sorprendente che dei tifosi neri siano entrati nel settore degli ultras. Gente del genere non vi era mai entrata, oltretutto senza biglietto e con dei fumogeni. Forse si è trattato di una provocazione bella e buona». O forse in questo momento il calcio è un lusso insostenibile a Kiev e dintorni.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Ottobre 2015, 09:36
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