Frosinone, Jago torna tra i banchi del "Bragaglia": dialogo con gli studenti nella sua ex scuola

Un predestinato, conscio da sempre di trasformare il marmo in "carne"

Frosinone, Jago torna tra i banchi del "Bragaglia": dialogo con gli studenti nella sua ex scuola

di Marco Barzelli

Jago, il "Michelangelo ciociaro", questa mattina, 3 aprile 2024, è tornato tra i banchi del suo ex liceo con un  "Dialogo con Jago" nell'aula magna dell'Artistico, parte dell'Istituto di istruzione superoriore "Anton Giulio Bragaglia" di Frosinone. Gli studenti incontreranno Jacopo Cardillo, in arte Jago, ormai celebre artista del marmo. Lo scultore autodidatta era stato già l'anno scorso nella sua ex accademia frusinate. È l'Accademia di belle arti che frequentò e lasciò prima di girare e conquistare il mondo con le sue incredibili creazioni. Il passato tour in Ciociaria, però, era partito con l'esposizione della scultura "Reliquia" nella "Casa della cultura" di Anagni. «Ognuno vive l'arte liberamente, in base alle emozioni che prova», premette Jago a proposito dell'evento odierno.

È nato quasi 37 anni fa nella città dei papi - dove di recente è tornato per un incontro - e cresciuto artisticamente nel capoluogo ciociaro. Poi la "Biennale di Venezia" con Sgarbi e il busto di "Papa Benedetto XVI", la masterclass alla "New York academy of art" e l'enorme successo delle sue opere. Il "Figlio velato" nella "Cappella dei bianchi" di Napoli, "The first baby" andato e tornato dallo spazio, e il "Lock down" prima nella partenopea Piazza del Plebiscito e nel deserto arabo di Al Haniya. A seguire il lancio della "Pietà" nella basilica romana di Santa Maria in Montesanto, la mostra "Jago - The exhibition" nel capitolino Palazzo Bonaparte e l'apertura dello "Jago museum" nella chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi (Napoli). Fabio Giona, preside dell'Iis Bragaglia, fa gli onori di casa: «Abbiamo il piacere di ospitare un artista di fama mondiale, ex studente di questo liceo. L'evento eccezionale, "Celebrare la maturità", mira ad educare i nostri studenti a perseverare nel raggiungimento dei propri sogni». Jago, nipote e figlio di professori, decise di lasciare gli studi accademici imposti anziché scelti. «Non ho mai amato la scuola - ha già detto a riguardo - perché sin da bambino sapevo quali erano le mie capacità e che cosa volevo fare». Un predestinato, conscio da sempre di trasformare il marmo in "carne".
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Aprile 2024, 10:53
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