Impiccano un tassista nel bosco, condannati una 15enne e 4 fratelli: l'uomo aveva stuprato la ragazzina e loro si sono fatti giustizia da soli

Il capo della polizia ha ammesso che «i suoi agenti avrebbero dovuto prendere seriamente in considerazione la denuncia di stupro della ragazza», cosa che non è accaduta

Impiccano un tassista nel bosco, condannati una 15enne e 4 fratelli: l'uomo aveva stuprato la ragazzina e loro si sono fatti giustizia da soli

di Nikita Moro

Una storia che inneggia alla vendetta 'fai da te' e che cerca di sottrarsi alla giustizia imposta dal governo e dalle autorità. È quanto riguarda cinque adolescenti, tra 15 e 18 anni, arrestati e condannati per aver ucciso un tassista in un bosco. Una morte violenta, per impiccagione, come quella che si infliggeva nelle piazze medievali per punire e umiliare gli eretici.

Allo stesso modo, un gruppo di giovani svedesi ha ucciso quel tassista che in precedenza aveva violentato una di loro, una ragazzina di 15 anni. 

L'omicidio premeditato dopo lo stupro

Sono in cinque a subire la condanna e la custodia cautelare, ma è la ragazza di 15 anni a dover sopportare anche l'abuso sessuale inflitto dal tassista 26enne. La vendetta è dunque la matrice del brutale omicidio pianificato, lucidamente, dai 4 fratelli adolescenti d'accordo con la ragazza.

Secondo un rapporto del tribunale di Uppsala, vicino Stoccolma, «l'autista è stato condotto dalla giovane in un parcheggio isolato, vicino a una riserva naturale, adescato con la promessa di prestazioni sessuali e un po' di vodka». Appena giunti nel parcheggio, i 4 fratelli hanno aggredito il 26enne: prima l'hanno immobilizzato, poi l'hanno impiccato con un cappio fatto con una corda acquistata il giorno prima.

Prima di lasciare il luogo del delitto gli adolescenti hanno portato via tutti gli effetti personali della vittima, probabilmente per confondere le tracce e simulare una rapina.

Le condanne

Durante il processo, i giovani si sono dichiarati innocenti, ma la 15enne ha ammesso di credere che i ragazzi lo hanno picchiato per vendicare lo stupro.

Nonostante solo il maggiore dei 5 fratelli sia stato condannato all'ergastolo, la Corte ha reputato responsabili della morte del tassista anche gli altri componenti del gruppo.

Tra le prove presentate dall'accusa figurano tracce di Dna dei giovani sulla giacca della vittima e messaggi di testo in cui i responsabili progettano l'assassinio. Secondo alcune fonti, prima dell'agguato, i 4 ragazzi si sarebbero vantati con degli amici dell'operazione che avrebbero messo in atto da li a poco.

In una nota pubblicata dalla Corte si legge che «nel complesso, queste prove hanno reso oltre ogni ragionevole dubbio che tutti gli imputati sono colpevoli della morte del 26enne».

Dopo aver saputo della morte del tassista, la polizia ha ammesso che «i suoi agenti avrebbero dovuto prendere seriamente in considerazione la denuncia di stupro della ragazza», cosa che non è accaduta.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Dicembre 2023, 15:54
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