L'ex pugile è irregolare e viene espulso: «Prima gareggiavo per voi, ora non vi servo più»

L'ex pugile è irregolare e viene espulso: «Prima gareggiavo per voi, ora non vi servo più»
Un ex pugile, immigrato e privo di regolare permesso di soggiorno, è stato arrestato e ora rischia l'espulsione dopo aver commesso una lunga serie di reati. Un vero e proprio caso, quello riguardante il 31enne Kelvin Bilal Fawaz.

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Nato in Nigeria da padre libanese e madre del Benin, Fawaz vive nel Regno Unito da quando aveva 14 anni e aveva disputato diversi campionati giovanili di pugilato rappresentando proprio la Gran Bretagna. Su di lui, però, pesano come macigni due violazioni della legge: alcune lievi condanne e soprattutto l'irregolarità sul suolo britannico. Dopo aver vinto i campionati giovanili dei pesi superwelter, infatti, Kelvin Fawaz aveva rappresentato il Regno Unito, per poi lasciare la carriera da pugile dopo pochi anni.

Fino al 2006, anno in cui aveva compiuto 18 anni, Kelvin Fawaz aveva ottenuto un permesso di soggiorno speciale, che poi però non fu tramutato in uno regolare. «Da allora, ho chiesto invano asilo alla Gran Bretagna», spiega il diretto interessato. Negli anni successivi, come riporta anche la BBC, Fawaz ha ottenuto 15 diverse condanne per reati di droga e per guida pericolosa, ma tutte di lieve entità e questo gli ha permesso di evitare il carcere.

Ora, però, Kelvin Fawaz rischia l'espulsione e il rimpatrio in Nigeria. Il 31enne, però, denuncia: «Nessuno si è interessato a concedermi il permesso di soggiorno, perché a quel punto, dopo il ritiro, non servivo più. Da allora, mi considerano una minaccia per la società. Ho fatto degli errori perché mi ero circondato da gente sbagliata, ma me ne sono liberato e non ho più commesso alcun crimine da sette anni a questa parte. Mi hanno arrestato e tenuto in cella per giorni, senza le medicine di cui ho bisogno per alcuni disturbi psichici di cui soffro». Il ministero dell'Interno britannico, tuttavia, difende il provvedimento di espulsione: «Quell'uomo è una minaccia per la sicurezza dei nostri cittadini».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Maggio 2019, 19:30
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