Ira del Papa sul clima: "Negare i cambiamenti oggi? L'uomo è uno stupido"

Ira del Papa sul clima: "Negare i cambiamenti oggi? L'uomo è uno stupido"

di Valeria Arnaldi
«Perché si tarda a prendere coscienza degli effetti dei cambiamenti climatici? Mi viene in mente una frase dell'Antico Testamento: l'uomo è uno stupido, un testardo che non vede».

Dopo la violenza dell'uragano Irma, Papa Francesco, sul volo di ritorno dalla Colombia, dove si è concluso ieri il suo viaggio apostolico, ha puntato l'attenzione sul clima e sui cambiamenti climatici. «L'unico animale del Creato che rimette il piede nella stessa buca è l'uomo, per superbia, per sufficienza, per il Dio tasca'... non solo la difesa del Creato, tante altre questioni e decisioni dipendono dai soldi». Un messaggio chiaro ai governanti in tutto il mondo. «La questione dei cambiamenti climatici va presa sul serio, non è una cosa su cui si può scherzare, è molto seria. Anche i politici hanno la loro responsabilità morale. Chi dubita che tutto ciò sia vero, che domandi agli scienziati e poi che decida: la Storia giudicherà». 

Sull'urgenza di tema e problema il Papa si esprime da tempo e ieri ha ribadito ancora una volta, in modo netto, il suo pensiero. «Un'università ha detto che abbiamo tre anni di tempo per poter tornare indietro, altrimenti le conseguenze saranno terribili. Io non so se davvero abbiamo soltanto tre anni oppure no, ma che se non si torna indietro andiamo giù è senz'altro vero». La politica rientra nelle riflessioni del Pontefice pure per la questione dei migranti. «Un governo deve gestire questo problema con la virtù propria del governante, cioè la prudenza. Cosa significa? Primo: quanti posti ho. Secondo: non solo ricevere, ma integrare». E in questa politica, papa Francesco promuove l'Italia: «Ho l'impressione che il governo italiano stia facendo di tutto, per lavori umanitari, di risolvere anche problemi che non può assumere». 
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Settembre 2017, 08:45
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