Uccisa a 17 anni: "Il padre non approvava l'amore con un ragazzo musulmano"
La ragazza, che viveva a Ramleh con la famiglia, aveva avuto parecchi scontri con il padre, il 58enne Sami Kara. L'uomo, cristiano intransigente, non accettava che la figlia uscisse con un musulmano e fu ancora più ostinato quando seppe dell'arresto del ragazzo. La goccia che fece traboccare il vaso fu l'annuncio della figlia di volersi convertire, per amore, all'Islam: la furia del padre, in un primo momento, aveva anche indotto la ragazza alla fuga da casa per rifugiarsi a casa della madre del suo fidanzato. I genitori di Henriette, però, la trovarono e la costrinsero a tornare a casa con la forza. Lo riportano il Jerusalem Post e Metro.co.uk.
Lo scorso 13 giugno Henriette fu uccisa con diverse coltellate al collo, nella sua abitazione: per l'omicidio sono stati arrestati i genitori e uno zio. La giovane aveva anche provato a denunciare alla polizia e dopo la sua morte sono state organizzate diverse proteste contro le autorità, accusate di non aver fatto abbastanza per proteggerla. Il padre si è sempre professato innocente ma sarà processato. Stando ad alcune intercettazioni, l'uomo avrebbe detto alla madre, poco prima dell'omicidio: «Dimenticati di lei, non ne vale la pena. Ha disonorato la nostra famiglia, è immondizia e merita di morire abbandonata come un cane».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Luglio 2017, 09:15
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