Coronavirus, i rifugiati siriani all'opera per produrre dpi (per una buona causa)

Coronavirus, i rifugiati siriani all'opera per produrre dpi (per una buona causa)
Un accordo di collaborazione tra scienziati, artisti e rifugiati provenienti dalla Siria: una sorta di 'task-force' istituita per una buona causa. Saranno i rifugiati siriani, ospitati dalla Gran Bretagna, a produrre personalmente una vasta gamma di dispositivi di protezione individuale contro il coronavirus da destinare ad un progetto umanitario.

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Come riporta l'Independent, l'iniziativa si chiama 'People's PPE' ('Dpi del popolo') ed è stata promossa dall'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati. A partecipare sono scienziati, artisti e ricercatori provenienti dall'università di Sheffield, dal London College of Fashion, dall'università delle Arti di Londra e da due università della Giordania.

A finanziare il progetto un fondo del governo britannico, con un budget di oltre 766mila sterline (più di 840mila euro): l'obiettivo è quello di produrre, con materiali low-cost, riciclabili e sostenibili, non solo mascherine, ma anche visiere e tute mediche di protezione. Tutti i prodotti verranno poi distribuiti nei campi profughi della Giordania e di altre zone del Medio Oriente.
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Settembre 2020, 18:52
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