«Basta sprecare fondi europei e statali, ecco come utilizzarli per fare davvero impresa»

Un'alternativa valida alle polemiche sul reddito di cittadinanza

«Fondi europei e statali, come utilizzarli per fare impresa»

Numerose misure disponibili per usufruire dei miliardi destinanti alle imprese, si tratta di contributi, spesso a fondo perduto, con i quali si creano alternative valide soprattutto per i giovani e in modo particolare per quelli del sud; ma il problema è che sono poco conosciute e hanno bisogno, nella fase applicativa, di professionisti del settore.

Si direbbe una valida alternativa alle polemiche riscontrate, negli ultimi anni, sul reddito di cittadinanza.

Una pioggia di soldi si abbatte sulle imprese italiane, un insieme di agevolazioni particolarmente consistente frutto delle risorse messe in campo da Pnrr. Ma essendo poco conoosciute, spesso, i contributi non vengono intercettati e quindi spesi.

«Un tema che riguarda in particolare il sud che peraltro Bruxelles individua come area critica e quindi meritevole di particolare attenzione, a tal punto da destinargli gran parte degli stanziamenti Pnrr. Una burocrazia asfissiante e una gestione dei progetti, a dir poco farraginoso, sono le principali cause che impediscono di approfittare di aiuti importanti», spiega Marco Panichi, consulente di finanza agevolata titolare del portale creditoebandi.it

Un vizio che ha origini storiche:

«Il mezzogiorno ha anche in questo senso ritardi preoccupanti. La risposta ai programmi operativi predisposti dall'Europa è lenta e ha poco da vedere con le finalità previste dagli stessi stanziamenti. Diverse imprese, soprattutto del sud Italia, operano nel quotidiano senza fare un focus sul ventaglio di opportunità esistenti. Lodevole la Campania che ha visto negli ultimi anni un grande aumento di imprese che hanno utilizzato gli strumenti della finanza agevolata», afferma Panichi.

Cosa serve allora per trasformare le risorse disponibili in effettive occasioni di crescita?

«La verità è che per crescere occorre spendere ma per spendere bisogna conoscere. Attualmente l'imprenditore si rivolge alla camera di commercio che fornisce tutte le  informazioni occorrenti. Poi, però, è lo stesso imprenditore che deve istruire la pratica, redigerla attraverso complesse analisi finanziarie e seguire il relativo iter.

E questo non è facile perché occorre rispettare regole e tempi ben precisi. In Italia si è abituati a fare le cose all’ultimo momento ma lavorando con  l’Unione Europea questo non è possibile. Un progetto non va fatto l’ultimo mese utile ma preparato per tempo, bisogna sapere lavorare in gruppo per poter intercettare i fondi specifica per quella determinata impresa», spiega.

Una prassi che vale per gli stanziamenti europei ma anche per quelli statali o regionali: 

«Esistono misure, come resto al sud o cultura crea, che sono straordinarie opportunità per le imprese o imprese da costituire. Si parla tanto di reddito di cittadinanza e della sua validità ma bisogna pensare anche che sono attive occasioni  importanti per avere, lavorando, una propria indipendenza economica».      

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Scrollarsi di dosso i retaggi del passato e cogliere al meglio i frutti di questo particolare momento storico:

«La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi hanno paradossalmente aperto spazi fino a qualche anno fa impensabili. Le 24 misure al momento aperte mettono a disposizione un tesoretto che difficilmente si ripeterà in futuro. Questo è insomma il momento di agire. Penso soprattutto alle nuove generazioni che si affacciano sul mercato del lavoro e ai cinquantenni che hanno purtroppo perso, per la crisi, un reddito fisso. Ci vuole intraprendenza e conoscenza degli strumenti della finanza agevolata per le imprese», conclude Panichi.


Ultimo aggiornamento: Sabato 28 Gennaio 2023, 14:08
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