Se il Nobel è una lei

Se il Nobel è una lei

di Alberto Mattiacci
Il Premio Nobel per l’Economia fu istituito nel 1968. I soldi per finanziare il premio li mise (e ancora lo fa) la Banca Centrale di Svezia.
Il mondo anglosassone domina il palmares: su 75 studiosi finora premiati, 36 sono USA e 12 UK (circa il 64% quindi). Il dato, tutto sommato, non stupisce: anche se il capitalismo non è un’”invenzione” anglosassone, non vi sono dubbi che quella cultura, dal Novecento ad oggi, ne sia stata la massima interprete e forza innovatrice.
Anche il Nobel 2023 è stato assegnato a una persona statunitense -e fin qui, per quanto sopra, nessuna sorpresa. Il fatto nuovo è il suo sesso: si chiama Claudia. Claudia Goldin è la terza donna -su 75 (il 4%)- ad aver vinto il Premio Nobel per l’Economia.
Farà sorridere scoprire che la Goldin è stata premiata per i suoi studi sulla discriminazione della donna nel mercato del lavoro. Le sue ricerche, in sintesi, hanno dimostrato in modo inoppugnabile, che fattori come l’istruzione, il ruolo materno (e la sua difficile conciliazione con quello di lavoratrice) e i pregiudizi degli uomini, costituiscano fattori di disparità nel mercato del lavoro.
In Italia le donne che lavorano sono meno di dieci milioni (su 31 milioni): al nord lavora una su due, al sud una su tre. Quelle che lavorano, poi, troppo spesso guadagnano meno dei loro colleghi maschi. Non se ne capisce proprio la ragione: stesse mansioni, stessi titoli di studio, perché stipendi diversi?
La terza donna Nobel per l’Economia è lì a spiegarlo.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Ottobre 2023, 06:00
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