Fece prostituire la fidanzata 17enne: altri quattro sotto inchiesta

Altri uomini accusati per lo sfruttamento di una ragazza all’epoca dei fatti minorenne

Fece prostituire la fidanzata 17enne: altri quattro sotto inchiesta

di Alfredo D'Alessandro

Si allarga ad altre quattro persone, tutti uomini, l’inchiesta che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura teatina, del 28enne che avrebbe favorito e sfruttato la prostituzione della sua ragazza, che all’epoca dei fatti aveva poco meno di 18 anni, attività proseguita anche con il raggiungimento della maggiore età. Nella sentenza con la quale il gup del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, ha dichiarato la propria incompetenza per territorio, dal momento che il reato è stato riqualificato quale reclutamento e sfruttamento della prostituzione minorile ai sensi dell’articolo 600 bis del codice penale, è stata infatti disposta la trasmissione degli atti alla Procura dell’Aquila (competente per tali delitti) anche per le ulteriori valutazioni a carico di tre clienti della ragazza, dal momento che la norma, al secondo comma, punisce chi ha i rapporti sessuali con un minore di età compresa fra 14 e 18 anni in cambio di denaro o altra utilità. E “per le ulteriori determinazioni concernenti gli eventuali ulteriori delitti” ascrivibili all’ex fidanzato in concorso con un’altra persona che lo avrebbe accompagnato quando la ragazza veniva portata agli incontri con i clienti fuori sede, e nei cui confronti è configurabile il reato di favoreggiamento o di sfruttamento della prostituzione.

Ma l’indagine dovrà approfondire anche altri aspetti collegati all’utilizzo delle risorse garantite dalla ragazza ovvero i reati di truffa con minorata difesa, frode informatica e altro.

LA DENUNCIA

Nella denuncia presentata giusto a maggio di un anno fa, infatti, la vittima, oltre ad aver raccontato il modo in cui venne avviata sulla strada della prostituzione, verbalizzò che l’allora fidanzato le aveva fatto aprire a suo nome un conto corrente bancario online, che di fatto non utilizzò neppure per il versamento iniziale. E che con tale contratto, sempre a nome di lei, il giovane aveva richiesto sia un bancomat che una carta di credito. Precisando, tuttavia, come lei avesse effettuato un solo prelievo, e di non essere a conoscenza dei movimenti del conto corrente, sia per quanto riguarda i versamenti che i prelievi, né se altri avessero accesso al conto. La ragazza riuscì a uscire dal tunnel in seguito all’incontro un uomo più grande che la convinse a lasciare il fidanzato e la vita che aveva fatto fino a quel momento. Quindi si rivolse anche al Centro Alpha di Chieti dove ha intrapreso un percorso psicoterapeutico.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Maggio 2024, 11:42
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