Omicidio di via Fontanella del Suffragio, Azzurra Cerretani condannata a un anno e 4 mesi per favoreggiamento. A sei anni di distanza dal violento massacro in cui perse la vita Daniele Barchi ieri mattina si è chiusa anche la posizione dell’allora fidanzata del killer. L’omicida è stato condannato in via definitiva a 15 anni di carcere alcuni anni fa. Azzurra Cerretani era presente nell’appartamento la notte dell’omicidio e per questo era stata indagata per concorso in omicidio. Il quarantenne Daniele Barchi fu trovato trucidato il 22 maggio 2018 nel suo piccolo appartamento in via Fontanella del Suffragio. A ucciderlo a mani nude la folle rabbia di Stefano Pavani che da alcuni giorni viveva a casa sua.
La condanna
All’inizio del procedimento la Procura chiese per Cerretani l’archiviazione, probabilmente perché non prese parte alla brutale mattanza. All’archiviazione però si oppose fermamente la famiglia Barchi, che già dal giorno della sentenza aveva giurato di bussare a tutte le porte per ottenere giustizia per quel figlio martoriato. «Lo hanno ucciso - dissero il giorno della sentenza davanti alla porta dell’aula - perché lui li aveva mandati fuori di casa.
«È un risultato per noi eccezionale - afferma l’avvocato Fausto Barili - perché venuta a cadere imputazione per omicidio volontario ed è stata cristallizza una situazione in cui abbiamo sempre creduto: ovvero che la mia assistita era estranea alla dinamica omicidiaria che ha portato morte Barchi. Ne era convinta anche la Procura che per la ragazza aveva chiesto l’archiviazione, sottolineando che non c’era stato né concorso materiale né morale all’omicidio. Valuteremo se fare ricorso in Appello sul favoreggiamento». Le motivazioni della sentenza tra 90 giorni.
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Aprile 2024, 07:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA