I femminicidi? per il cardinale Sandoval «le donne se li vanno a cercare»
di Franca Giansoldati
Una visione - quella del cardinale - che probabilmente riflette anche la resistenza della Santa Sede a non firmare l'accordo di Istanbul, siglato nel 2011 e adottato dal Consiglio d'Europa. Un testo vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.
Ad oggi la Convenzione, siglata da 44 Stati parte del Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea (che l’ha firmata il 13 giugno 2017), è stata ratificata da 27 Stati (Albania, Andorra, Austria, Belgio, Bosnia e Erzegovina, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Italia, Malta, Monaco, Montenegro, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia e Norvegia) ma non dalla Santa Sede che si è sempre rifiutata di aderire.
La Convenzione è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante volto a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza.
Particolarmente rilevante è il riconoscimento espresso della violenza contro le donne quale violazione dei diritti umani, oltre che come forma di discriminazione contro le donne (art. 3 della Convenzione).
La Convenzione stabilisce inoltre un chiaro legame tra l’obiettivo della parità tra i sessi e quello dell’eliminazione della violenza nei confronti delle donne.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Marzo 2020, 16:37
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