Vaticano, francobollo politicamente scorretto imbarazza il Papa raffigurato come il conquistadores portoghese Enrico il Navigatore

Vaticano, francobollo politicamente scorretto imbarazza il Papa raffigurato come il conquistadores portoghese Enrico il Navigatore

di Franca Giansoldati

Città del Vaticano - Un francobollo politicamente scorretto mette in imbarazzo il Papa raffigurato nei panni di un nuovo colonizzatore mentre guarda l'orizzonte indicando la via ad un gruppo di ragazzi, proprio come nel monumento di Lisbona dedicato ad Enrico il Navigatore, fondatore dell'impero coloniale portoghese. Da un paio d'anni l'opinione pubblica portoghese è divisa da una dura polemica riguardante il suo passato imperialista fino ad indurre, il mese scorso, il presidente Marcelo Rebelo de Sousa a suggerire che forse si dovrebbe chiedere scusa per le responsabilità storiche e la conseguente eredità scomoda dei conquistadores portoghesi.

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In questa cornice la nuova emissione filatelica d'Oltretevere e dedicata alla prossima Giornata mondiale della gioventù che si celebrerà a Lisbona all'inizio di agosto è stato accolta con un certo sbalordimento visto il soggetto al centro dell'immagine scelta, tanto che il vescovo portoghese, Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, Delegato del Pontifico Comitato di Scienze storiche, vedendo il francobollo celebrativo è sbottato dicendo che si tratta di qualcosa di «pessimo gusto». Il disegno che appare sul francobollo ripropone una celebre opera che rappresenta i navigatori e gli esploratori portoghesi intenti a seguire Enrico il Navigatore al quale si deve l'inizio dell'epopea d'oro del Portogallo con l'avvio delle colonie africane, americane ed asiatiche. Una proposta artistica corredata, da parte del Vaticano, di una spiegazione apparsa sui media ufficiali che non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco, come ha fatto notare il blog para-vaticano Il Sismografo. «Enrico il Navigatore guida l’equipaggio alla scoperta del nuovo mondo. Allo stesso modo sul francobollo Papa Francesco guida i giovani e la Chiesa, rappresentata dalla barca di Pietro, alla scoperta di “questo cambiamento d’epoca».

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«Forse la cosa peggiore di questa gaffe filatelica - si legge sul Sismografo - è il fatto che un tale francobollo viene messo in circolazione 45 giorni dopo il documento vaticano sulla Dottrina della scoperta».

In questo testo della Santa Sede si legge che la cosiddetta dottrina della scoperta, vale a dire l'insegnamento cristiano che ha fatto da base per tante imprese coloniali, di fatto, ha stabilito Bergoglio, non è mai stata cristiana, ripudiando quell’insieme di bolle e atti papali risalenti al periodo coloniale con la quale la Santa Sede permise l’esproprio delle terre dei nativi americani e l’assoggettamento dei popoli indigeni attraverso un’opera di evangelizzazione forzata condotta dai Paesi europei. Una decisione che accoglie le richieste avanzate dai portavoce dei discendenti delle civiltà precolombiane, che chiedevano di prendere le distanze da un momento buio e controverso con un atto formale.

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Ecco il recente documento papale che mette al bando la dottrina della scoperta. «Non fa parte dell'insegnamento della Chiesa cattolica. La ricerca storica dimostra chiaramente che i documenti papali in questione, scritti in un periodo storico specifico e legati a questioni politiche, non sono mai stati considerati espressioni della fede cattolica. Allo stesso tempo, la Chiesa riconosce che queste Bolle papali non riflettevano adeguatamente la pari dignità e i diritti dei popoli indigeni. La Chiesa è anche consapevole del fatto che il contenuto di questi documenti è stato manipolato a fini politici dalle potenze coloniali in competizione tra loro, per giustificare atti immorali contro le popolazioni indigene, compiuti talvolta senza l'opposizione delle autorità ecclesiastiche»

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Maggio 2023, 10:31
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