Blitz della Guardia di Finanza all'Ater,
sequestrate mille mascherine taroccate
La doccia gelata in casa Ater è arrivata ieri mattina. La Guardia di finanza si è presentata con un provvedimento di sequestro. «Da parte nostra - spiega il presidente Napoletti - c’è stata subito massima collaborazione». Sotto la lente della GdF la fornitura arrivata da una ditta della Campania, da dove è partita l’indagine che ha riguardato anche l’Umbria. «L’acquisto - tiene a puntualizzare il presidente Napoletti - è avvenuto nel rispetto di tutti i riferimenti normativi e protocolli interni che hanno garantito trasparenza, pubblicità e rotazione nella scelta della ditta». Da quando è iniziata l’emergenza Covid-19, non è la prima volta che l’Ater fa un acquisto di mascherine da distribuire ai dipendenti. Questa volta, però, è cambiato fornitore, nel rispetto della rotazione delle imprese da scegliere quando si utilizzano risorse pubbliche per fare acquisti.
«Al termine del sequestro - prosegue il presidente Napoletti - mi sono recato in caserma per firmare il verbale. Deve essere chiaro che senza dubbio siamo parte lesa in questa vicenda. Da quello che c’è stato spiegato le mascherine pare non siano conformi al marchio Ce. Abbiamo collaborato in ogni maniera. Fortunatamente - conclude - le mascherine non erano state ancora distribuite. Per quanto riguarda la distribuzione dei dispositivi di sicurezza abbiamo una scorta per le emergenze».
Scorta che in questo caso risulta fondamentale per consentire ai dipendenti dell’Ater di proseguire a lavorare nel rispetto dei protocolli di sicurezza.
Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Giugno 2020, 10:36
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