E ora, appuntamento alla fine di maggio a Coverciano, non è stato ancora comunicato se sarà il 30 o il 31. Ma cambia poco. In quel momento partirà l'avventura della Nazionale che, in Germania a giugno, dovrà difendere il titolo di campione d'Europa conquistato nel 2021 a Wembley. Le due amichevoli disputate negli States hanno alimentato nella testa del tecnico qualche dubbio (su qualche calciatore) e parecchie certezze (su come stare in campo). «Conta dove si vuole andare», dice sempre Lucio. Che pensa all'obiettivo e meno a un mezzo (unico) con cui arrivarci. E il mezzo, in questo caso, è il sistema di gioco, non più codificabile in un numero ma in principi, numerosi. Contro Venezuela ed Ecuador abbiamo visto proprio questo. Spalletti ha in testa, e ha provato, soluzioni nuove, diverse dalle solite.
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Lucio è uno che ha cominciato a parlare di «mezzi spazi», di «costruzione dal basso sì, ma non fino all'incoscienza»; è quello che porta il terzino a fare l'attaccante, la mezz'ala ad agire da trequartista (lo fece con Perrotta - sempre da lui inventato lì - post litteram). L'Italia negli Usa ha giocato con un centravanti d'area (Retegui) e con uno di movimento (Raspadori), ha ripristinato - per una parte della sfida con il Venezuela, il suo vecchio 4-3-3, sistema di gioco, dunque, non definitivamente abbandonato e quindi sempre in testa. Un'Italia che si getta nel futuro, con tutti i suoi pregi e i suoi limiti. E' chiaro che sarà tutto diverso quando si affronteranno formazioni come Spagna, Croazia e chissà, Francia, Germania etc. La sua Italia, a ottobre scorso, l'unico vero test di alto livello, con l'Inghilterra, lo ha perso (sconfitta dagli inglesi anche la Nazionale di Mancini, qualche mese prima delle sue dimissioni). Il livello dei calciatori, insomma, dovrà essere alzato, magari agevolato da un sistema che segua principi comodi per gli interpreti. E da qui nasceranno le convocazioni definitive: Lucio chiamerà molti calciatori capaci di essere multifunzionali. E alla fine creare una gruppo, tecnicamente inferiore alla maggiori nazionali europee, ma che sia capace di formare una «squadra», un blocco che sappia capire i momenti di una partita, quando essere offensivi o quando essere conservativi.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Marzo 2024, 09:37
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