L'Uefa a Roma contro il razzismo, Platini:
"Inaccettabili le parole di Tavecchio"
Impossibile non far riferimento al caso dell'estate, a quella battuta sballata fatta dal neo presidente della Figc su «Optì Pobà che prima mangiava banane e ora gioca nella Lazio». Tavecchio che ieri ha disertato l'Hotel Parco dei Principi, sede del convegno, ufficialmente per «impegni pregressi». C'era invece Maurizio Beretta, presidente della Lega Serie A e vice presidente vicario della Figc: «Un attacco a Tavecchio? Non mi sembra. Platini ha solo ricordato un dato di cronaca». E per la cronaca al convegno c'era anche Fiona May, ex campionessa dell'atletica e neo consigliere antirazzismo della Federcalcio.
La due giorni di Roma è il quarto appuntamento organizzato dall'Uefa per dire no al razzismo. Ma Platini ammette che la causa è ben lungi dall'esser vinta: «Dobbiamo essere onesti: il razzismo in tutte le sue forme appartiene sempre al presente delle nostre società e del calcio», salvo promettere «la via è lunga e difficile ma l'Europa del calcio bianco e machista è finita e per fortuna non tornerà».
Hanno partecipato al convegno la Juventus e la Roma. Il presidente bianconero Andrea Agnelli ha preso la parola: «L'esempio è la Germania il cui miglior bomber di sempre è Klose, nato in Polonia. Se l'Italia raggiungesse quel livello di integrazione, sociale e sportiva, ne trarrebbe vantaggio sia dentro che fuori dal campo». In platea Baldissoni e Garcia, dg e tecnico giallorossi, mentre oggi Emanuelson prenderà la parola nella seconda e ultima giornata del convegno.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Settembre 2014, 11:47
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