Tavecchio: «Conte? Speravo restasse, ora lavoro per una cantera azzurra. La Nazionale viene prima dei club»

Tavecchio: «Conte? Speravo restasse, ora lavoro per una cantera azzurra. La Nazionale viene prima dei club»
«Nessun contatto e nessun accordo è stato preso con nessun allenatore» per il dopo Antonio Conte, ma per la panchina azzurra il presidente della Figc Carlo Tavecchio sogna di ripartire con una «cantera azzurra». Lo ha detto lo stesso presidente della federcalcio intervenuto al programma “Radio anch'io lo sport”. «Sapevamo che il contratto di Conte era di due anni - spiega Tavecchio - Io speravo restasse, ma sapevo che l'impegno assunto da Antonio era biennale». Il capo della federcalcio non è stato troppo sorpreso dalla decisione del tecnico: «credo che Conte senta il profumo del campo, dello spogliatoio, della quotidianità con i giocatori. Questo che gli ha fatto decidere di cambiare e andare in un grande club». E il futuro azzurro ? «Ora sono alle prese con un pensiero, ricordo i grandi risultati del 1982 e del 2006 (gli anni delle vittorie ai Mondiali, ndr), abbiamo vinto con quella che si chiama scuola federale, che è costruita con una filosofia diversa da quella dei club, ed ha una spiccata appartenenza ai colori azzurri. È quella che gli spagnoli chiamano la cantera. Il progetto di una cantera azzurra può essere recuperabile, l'avevo in mente già in passato. Per ora non ho fatto alcuna valutazione, non ho preso contatti o accordi con nessuno Stiamo investendo sulle strutture di Coverciano, sulla scuola e i corsi per allenatori. Da qui credo che bisogna ripartire».

Gli interessi della nazionale «sono sempre superiori» a quelli dei club, «per il futuro dovremo codificare questa condizione», ha aggiunto il presidente della Figc, rispondendo a una domanda sulla quasi concomitante data della finale di Coppa Italia (il 21 maggio) con il raduno azzurro in vista degli Europei (il 22 maggio), e con le difficoltà dei mesi scorsi per gli stage azzurri voluti da Conte. «Sono rimasto sconfortato quando i tecnici hanno risposto un no secco alla domanda su un anticipo della data in cui giocare la finale. Non capisco. In futuro dovremo codificare che gli interessi superiori sono quelli della Nazionale, superiori anche a quelli dei club. Questa situazione oggi non è percepita».

Dalla Nazionale alla serie A: al prossimo consiglio federale Tavecchio proporrà di estendere la prova tv anche ai cosiddetti “dialoghi” fra giocatori e i tifosi. Decisione arrivata dopo i fatti di Udine di un paio di settimane fa, quando i giocatori di casa dopo una sconfitta andarono sotto la curva a prendersi la contestazione degli ultrà. Tavecchio ha anche detto che lui avrebbe voluto presentare appello contro la decisione del giudice sportivo di mandare assolti i protagonisti dell'episodio di Udine, ma di essere stato dissuaso da un parere dell'ufficio legale della stessa Figc, «il parere dei legali non è favorevole alla mia presa di posizione, ma il problema resta e va affrontato in qualche modo».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Marzo 2016, 11:27

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