Southampton-Inter, le pagelle: Handanovic non basta, delusione Banega

Southampton-Inter, le pagelle: Handanovic non basta, delusione Banega

di Alessio Agnelli
Southampton-Inter 2-1, le pagelle dei nerazzurri: non basta un grande Handanovic per evitare la sconfitta. Perisic e Banega le maggiori delusioni della serata inglese.

HANDANOVIC 7,5 Capitola due volte, per colpe non sue. Ma evita altre 4 reti. Da bollino il rigore parato al serbo a fine primo tempo, il 35° neutralizzato in carriera.
D’AMBROSIO 5 Spesso in appoggio all’azione, ma senza costrutto. Maluccio anche dietro, con dormitona su Tadic in occasione del cross del 2-1.
RANOCCHIA 5,5 Preferito a Murillo e agonisticamente aggressivo come poche volte in carriera. Ma sul pareggio Saints è colpevolmente fuori posizione.
MIRANDA 6,5 Sulle tracce di Redmond e Tadic. Il risultato è sempre il solito: sicurezza e zero occasioni concesse.
NAGATOMO 5,5 Rinuncia ad attaccare focalizzandosi sulla fase difensiva. Sfortunato sull’autogol, ma è troppo timido.
CANDREVA 6 Apriscatole nell’azione dell’1-0, con inserimento dalla fascia e cross sui piedi di Perisic. Così così nella fase difensiva e per tenuta nervosa, con una gomitata da… rosso a McQueen non vista dall’arbitro (44’ st Biabiany ng).
GNOUKOURI 5,5 In interdizione si fa sentire, ma troppo scolastico e prevedibile in cabina di regia (38’ st Melo ng).
MEDEL 6 Evita un gol già fatto, poi tanta legna e poche crepe (29’ st Eder 5,5: sempre murato).
PERISIC 5 La doppia fase ne limita l’esplosività offensiva. A referto solo il mezzo assist per l’1-0 di Icardi e nient’altro.
BANEGA 5 Collante tra la mediana e Maurito, ma stranamente in difficoltà tra le linee. Si divora un’occasionissima in partenza, poi fatica a trovare e dare ritmo.
ICARDI 7 Un uomo solo in attacco, ma sempre su ogni pallone giocabile. In avvio subito un assist no look per Banega. Poi la rete del vantaggio, la prima in Europa, con un sinistro al fulmicotone. E un ultimo, disperato tentativo nel finale. Mai domo.
VECCHI 6 Prova a dare compattezza alla squadra, controllando la gara per oltre un’ora. Il resto è all’insegna delle solite paure, ma per colpe non sue.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Novembre 2016, 09:14

© RIPRODUZIONE RISERVATA