A Firenze una non vittoria pesante

A Firenze una non vittoria pesante

di Romolo Buffoni
- La Roma è scesa dalle montagne russe e si è ritrovata in una vallata melensa. L'1-1 di Firenze che segue quello di Napoli consegna la squadra di Di Francesco a una zona grigia di classifica ben rappresentata dalla maglia indossata al Franchi.
- Stesso risultato del San Paolo, ma partita radicalmente diversa questa giocata contro i viola. Contro un Gerson intenzionato a farsi rimpiangere (e visti i problemi a centrocampo della Roma c'è ampiamente e facilmente riuscito: avrebbe fatto stracomodo il brasiliano), i giallorossi avrebbero meritato di vincere. Il pareggio di Florenzi ha fatto giustizia a metà di una sconfitta che stava maturando per una serie incredibile di errori.
- Nell'ordine: prima Dzeko sbaglia un rigore in movimento su splendido assist di Lorenzo Pellegrini, quindi Under ne fa uno ancora più bello di assist ma a Simeone; dopodiché Banti fischia il rigore che a velocità normale sembrava esserci e infine il Var Orsato se ne infischia delle immagini che non evidenziano alcun contatto Olsen-Simeone, a parte il calcio che l'argentino rifila sulla testa dello svedese. Se non è un errore evidente questo...
- Se non altro stavolta l'incidente di percorso non genera l'uscita dal campo della Roma che in partita ci resta, ma con i soliti problemi. Perché, detto dell'occasione fallita da Dzeko stritolato poi per il resto della partita dalla morsa Pezzella-Victor Hugo (bravi davvero i centrali di Pioli) e riemerso nel finale con una legnata da fuori area parata da Lafont, a Firenze El Shaarawy è incappato in una delle sue giornate-no che ne rimandano l'approdo sull'isola dei Grandi lasciandolo sul popolato continente dei Re per una notte.
- Ma errori di Under e degli arbitri più la scarsa vena di Dzeko e del Faraone non bastano a spiegare questa pesante non-vittoria. È stata una partita assai controversa quella della Roma. Non si può ad esempio non sottolineare l'ottima prestazione di Juan Jesus, concentrato dal 1' al 95', brillante nei numerosi uno contro uno con Simeone e Chiesa. Buona impressione mi ha lasciato Zaniolo, all'esordio in A dal 1'. Il ragazzino ci sa fare e avrebbe meritato il gol se non fosse stato per il no sbattutogli in faccia dall'altro ragazzino Lafont. Buonissima anche la partita di Lorenzo Pellegrini riportato al ruolo di mezzala accanto a Nzonzi che, pur orfano di De Rossi, stavolta se l'è cavata benone.
- Florenzi ha pareggiato, e quindi evviva Florenzi, ma il capitano di giornata dopo un bel primo tempo è stato autore di una ripresa arruffona e ansiosa. Con traversoni sparati alla cieca. Dalla parte opposta un Kolarov migliore rispetto a Napoli, ma ancora poco lucido in scelte che per lui di solito sono elementari.
- Infine i cambi: s'è rivisto Kluivert, qualche strappo ma niente più; è entrato Cristante, meno apatico ma sempre poco convincente; infine è riapparso Schick e mi voglio sforzare nel ricordarlo avviare l'azione del pareggio.
- Certamente c'è anche la responsabilità di Di Francesco nel non saper far decollare questi giocatori, ma la scorsa stagione il turnover aveva fatto molti meno danni. Segno che l'organico non è ancora all'altezza del precedente. E chissà se mai lo sarà. 
- La distanza dalla Juventus è siderale e non va nemmeno considerata. Preoccupa al limite dello spavento il meno 9 su Inter e Napoli. Provoca imbarazzo il momentaneo meno 2 da Lazio e Milan che si dividono il quarto scalino della serie A, l'ultimo prima del precipizio.
- Torna la Champions dove finora questa Roma, magrolina e timida in campionato, ha ritrovato curve e sex appeal. Ma c'è riuscita in casa: mercoledì si va Mosca.
Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Novembre 2018, 22:11

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