C’è la Samp, ma è quasi come se ci fosse l’Inter, il Milan. Non c’è una grande differenza per i tifosi. Olimpico, che passione. Sempre, dall’inizio. Sarà (è) l’effetto Mourinho, ormai è chiaro: la tifoseria è attratta, ama e c’è, in presenza, perché vuole sperare, credere finalmente in un traguardo, specie ora che l’Atalanta si è fermata di nuovo e il quarto posto, in caso di vittoria oggi, è a meno quattro. Tutta un’altra storia, no? Che lo stadio si possa riempire al cinquanta per cento o al settantacinque, poco importa: i tifosi della Roma sono sempre lì, in massa, a spingere. Per quanto riguarda la percentuale di riempimento, i giallorossi sono primi in A, in base invece alla media spettatori sulle partite giocate in casa, sono appena dietro i collossi di San Siro, Milan e Inter, intorno ai quarantamila. Anche oggi si va avanti con lo stesso trend: allo stadio vedremo più di quarantamila cuori, a sbandierare e sperare in un altro salto in avanti dopo l’eccellente risultato di Bergamo. L’Olimpico, con Roma-Sampdoria, chiude un anno strano, vissuto per metà con le porte chiuse e con una stagione finita malinconicamente al settimo posto con Paulo Fonseca, ora le prospettive e le ambizioni sono altre. E Mou è la garanzia per il futuro, sia per il mercato che sta per arrivare sia per quel popolo di tifosi che lo seguono come fosse il loro condottiero. E chissà poi se, da gennaio, potremo ancora vedere gli stadi pieni, vista la situazione Covid che continua a spaventare il Paese e non solo il mondo del pallone. Godiamocelo per il momento, poi se ne riparlerà.
CHAMPIONS NON È PIÙ MIRAGGIO
La Roma in casa ha vinto sei partite (con Fiorentina, Sassuolo, Udinese, Empoli, Torino, Spezia), due le ha perse (Milan e Inter) e una l’ha pareggiata (Napoli). Solo con le big ha zoppicato, con le altre, seppur con qualche sofferenza, ha sempre portato via i tre punti.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Dicembre 2021, 09:16
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