Milan: confermata la fiducia a Inzaghi,
ma ora l'obiettivo è il settimo posto

Milan: confermata la fiducia a Inzaghi, ​ma ora l'obiettivo è il settimo posto

di Luca Uccello
MILANO - Obiettivo settimo posto. Non è uno scherzo. L'ordine di Casa Milan è cambiato ed è diventato per ragioni di crisi provare a raggiungere l'Europa con Filippo Inzaghi (sicuramente fino a lunedì) ma grazie ad una serie di combinazioni non certo semplici.





Quella più complicata è che una squadra italiana vinca l'Europa League con la possibilità che il nostro contingente si possa espandere dalle sei squadre attuali, alle eventuali sette della prossima stagione. In bocca al lupo.

«Ora ci attendono 12 partite, nelle quali dobbiamo ottenere il massimo e dobbiamo affrontarle tutte come se fossero scontri diretti. Dinanzi a noi un obiettivo, il settimo posto, che vuol dire Europa League. Avanti col massimo impegno».



Parole più per la squadra che per Pippo quelle pronunciate nello spogliatoio da Adriano Galliani dopo aver pranzato con Inzaghi. «Col Verona è finita 2-2, non è stata una gara brillante, però a 40 secondi dalla fine stavamo vincendo e se avessimo vinto la critica sarebbe stata benevola. Voi giocatori dovete rimuovere quei 40 secondi che sono costati il gol del Verona, è accaduto e amen...». Poi l'allenamento con un Pippo carico anche grazie alla telefonata di Silvio Berlusconi ricevuta in mattinata prima ancora di arrivare a Milanello: «Pippo, andiamo avanti con te a oltranza: stai sereno e fai giocare bene la squadra. I risultati arriveranno...». Parole di fiducia che hanno tranquillizzato l'ambiente, dato forza ancora al tecnico che a Firenze, lunedì sera ha il dovere però di non sbagliare partita.



Una scelta che non piace del tutto ai tifosi rossoneri stanchi di vedere una squadra che non diverte e che fatica. Avrebbero voluto un cambio, ma non certo vedere Christian Brocchi (con la supervisione di Filippo Galli che era in deciso vantaggio su Mauro Tassotti). Ma il presidente non voleva un altro esonero, mandare via una gloria come Inzaghi, almeno per il momento. A giugno poi si cambierà ma se possibile non ora. Ormai la stagione è sostanzialmente priva di traguardi da raggiungere, a parte l'inseguimento alla zona Europa League che però resta sempre alla stessa distanza settimana dopo settimana con troppe squadre in mezzo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Marzo 2015, 10:36

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