Milan, il grande caos: al via senza certezze

Milan, il grande caos: al via senza certezze

di Luca Uccello
MILANO - Caos Milan. Mentre in Lussenburgo entra nel vivo questa mattina la procedura di escussione del pegno da parte del fondo Elliott dopo per il mancato versamento dei 32 milioni di aumento di capitale, Yonghong Li non si è ancora arreso e vuole presentarsi, anche oltre il limite di tempo massimo, con un'offerta di acquisto da parte del proprietario del Monaco, Dmitrij Rybolovlev, volato a Londra per trattare direttamente con la proprietà cinese.
Mr Li resterebbe in minoranza e incasserebbe la somma necessaria a rimborsare il fondo americano. Accordo che Elliot potrebbe anche ritenere da contratto invalido e quindi non accettare rendendo inutile la firma del preliminare di contratto con il magnate russo anche se secondo alcule indiscrezioni, Li baserebbe le sue speranze su un cavillo del contratto secondo il quale Elliott dovrà valorizzare la società con un processo tutelante per lo stesso Li e alla fine dare un extraprofitto rispetto al credito. Ma la confusione intorno al futuro del Milan non finisce qui perché dall'altra parte del Mondo c'è Rocco Commisso che parla già da presidente rossonero. «La prima cosa che farei come proprietario del Milan? Dovrò metterci tanto impegno: non mi presenterò in Italia pensando di sapere già tutto o più degli altri che sono lì da tanto tempo».
Poi però il magnate italo-americano fa un passo indietro: «Devo stare attento a quello che dico perché la maggior parte di questa negoziazione è privata. Io voglio chiudere questo affare, ma non ci siamo ancora. Sono fiducioso? Non controllo il risultato». C'è incertezza, lo sa l'ad Marco Fassone, lo sa benissimo anche Rino Gattuso pronto a cominciare una nuova stagione nelle difficoltà, senza un presidente, senza gli acquisti promessi inizialmente dalla proprietà cinese ma con la fiducia del magnate italo-americano: «Quel ragazzo di nome Gattuso mi piace molto». Una battuta per poi tornare sulla trattativa dove è coinvolta anche la famiglia Rikkets oltre che Stephan Ross. «Se conosco personalmente Paul Singer? «No, ma lo conoscono i miei advisor (Goldman Sachs, ndr) e lui sa bene chi sono. Però non faccio promesse. Mai fatta una promessa che non posso mantenere».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Luglio 2018, 08:44

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