Milan ai cinesi, oggi si decide sulla proroga: "Mancano 160 milioni"

«Giovedì è il giorno del silenzio» (Galliani dixit), chissà oggi? Chissà se Fininvest confermerà la richiesta di proroga presentata da Sino-Europe Sports con un comunicato congiunto, che dal canto suo si impegnerà a pagare una terza caparra da 100 milioni di euro entro venerdì prossimo con una nuova scadenza per la chiusura della trattativa che dovrebbe arrivare tra fine mese e inizio aprile.

I due studi legali stanno lavorando da due giorni senza interruzione per riscrivere un nuovo accordo per la cessione da parte di Silvio Berlusconi della maggioranza del 99,93% del Milan. Intanto si scopre che non solo era stata fissato l’appuntamento dal notaio, l’assemblea dei soci e l’orario della prima conferenza stampa davanti a una dozzina di giornalisti provenienti dalla Cina che avrebbero dovuto accompagnare i vertici di Sino Europe a Milano per la firma sul contratto di cessione del Milan. Non solo: era stato anche chiesto un appuntamento al sindaco Beppe Sala, che avrebbe incontrato i nuovi proprietari del club rossonero domani pomeriggio, prima della partita con il Chievo. Ma ancora una volta, come successo a dicembre la cordata guidata dal fondo Sino Europe Sport non è riuscita a raccogliere tutti i 420 milioni.

Secondo fonti vicino a Ses, il closing sarebbe saltato per la mancanza di 160-170 milioni, rispetto a quelli pattuiti. Colpa delle solite mancate autorizzazioni per l’espatrio di capitali da parte del governo cinese. Sembrerebbe anche che Fininvest non avrebbe accettato una prima proposta arrivata dai consulenti di Sino Europe (la banca d’affari Rothschild): i cinesi erano disponibili a versare 250 milioni subito e altri 70 dopo un paio di settimane per arrivare al closing e iniziare a gestire la società e cominciare a trattare magari il rinnovo di Donnarumma. Ma l’unica certezza è che oggi non ci sarà la parola fine come si pensava.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Marzo 2017, 10:40

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