Macalli contro Agnelli: "Senza quel cognome
sarebbe al tornio, hanno spolpato l'Italia"
di Massimo Sarti
La replica di Tavecchio è giunta dai microfoni di Radio Due: «Se Agnelli si candidasse lo appoggerei. Io unico candidato? Ma arriveranno anche altri, grandi imprenditori. Se l'inadeguatezza dipende dalla statura, io sono alto un metro e sessantuno».
Ben più pesante è stato l'affondo nei confronti del numero uno bianconero di Mario Macalli, presidente della Lega Pro e sostenitore di Tavecchio: «Quando io vado a lavorare, produco e pago le tasse, lui e la sua famiglia fino a oggi hanno spolpato l'Italia. Non sono unti dal Signore, hanno solo il cognome e senza quello, forse, andrebbero in un tornio ogni mattina e vediamo quanti pezzi producono in un'ora».
Anche l'ad del Milan Barbara Berlusconi era intervenuta, chiedendo che si parlasse «più di idee e meno di tessere». «Chi ha un programma si presenti e venga a prendere i voti», ha aggiunto Macalli alla cerimonia di apertura del calciomercato. «Io non mi candido»: così, infine, il presidente della Lega di B Andrea Abodi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Luglio 2014, 17:10
© RIPRODUZIONE RISERVATA