Macalli contro Agnelli: "Senza quel cognome
sarebbe al tornio, hanno spolpato l'Italia"

Macalli contro Agnelli: "Senza quel cognome ​sarebbe al tornio, hanno spolpato l'Italia"

di Massimo Sarti
MILANO - Le polemiche per la presidenza della Figc al posto del dimissionario Giancarlo Abete sono sempre pi roventi. Di marted le parole del presidente della Juventus Andrea Agnelli, che aveva definito non autorevole la candidatura di Carlo Tavecchio, lanciando nomi pi giovani come quelli di Albertini, Vialli, Costacurta o Fabio Cannavaro.





La replica di Tavecchio è giunta dai microfoni di Radio Due: «Se Agnelli si candidasse lo appoggerei. Io unico candidato? Ma arriveranno anche altri, grandi imprenditori. Se l'inadeguatezza dipende dalla statura, io sono alto un metro e sessantuno».



Ben più pesante è stato l'affondo nei confronti del numero uno bianconero di Mario Macalli, presidente della Lega Pro e sostenitore di Tavecchio: «Quando io vado a lavorare, produco e pago le tasse, lui e la sua famiglia fino a oggi hanno spolpato l'Italia. Non sono unti dal Signore, hanno solo il cognome e senza quello, forse, andrebbero in un tornio ogni mattina e vediamo quanti pezzi producono in un'ora».



Anche l'ad del Milan Barbara Berlusconi era intervenuta, chiedendo che si parlasse «più di idee e meno di tessere». «Chi ha un programma si presenti e venga a prendere i voti», ha aggiunto Macalli alla cerimonia di apertura del calciomercato. «Io non mi candido»: così, infine, il presidente della Lega di B Andrea Abodi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Luglio 2014, 17:10

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