Inter, svaniscono gli obiettivi. Mercato sotto accusa, l'ultimo caso è Eder

MILANO - L’ultimo ad arrivare e a contrarre la sindrome è stato Eder. Fiore all’occhiello del mercato invernale dell’Inter (prestito biennale dalla Sampdoria con diritto di riscatto condizionato), ma sinora incapace di fare la differenza e al palo in quanto a gol in nerazzurro: dopo 5 gare da titolare, domenica sera Roberto Mancini lo ha inserito solamente nel finale allo “Juventus Stadium”, venendo fermato da Buffon a gara però già ampiamente compromessa.

L’oriundo azzurro è in abbondante compagnia. I tanti protagonisti della roboante campagna acquisti nerazzurra della scorsa estate hanno fatto bene solo a sprazzi, più o meno lunghi. E sono accomunati, in questo periodo di crisi, da pochi guizzi e tanta panchina, in particolare fra gli attaccanti. Caso emblematico, quello di Stevan Jovetic: 3 centri all’inizio, quando l’Inter volava. Poi i problemi, la non facile coesistenza tecnica con Icardi e un utilizzo sempre più risicato: nelle ultime 9 giornate in cui Mancini ha potuto schierarlo, lo ha scelto appena due volte come titolare. Addirittura negli ultimi 5 turni ha giocato solo un risicatissimo spezzone con la Sampdoria.

Nelle stesse partite Adem Ljajic ha collezionato 5 panchine iniziali e appena 69’ (più recuperi) in campo, Ivan Perisic (una telenovela per l’Inter il suo arrivo dal Wolfsburg) una sola gara da titolare (con la Sampdoria). A centrocampo il succo della storia non cambia. Il costosissimo Geoffrey Kondogbia (oltre 30 milioni di euro più bonus per strapparlo alla concorrenza del Milan) non è esploso e domenica il confronto con lo juventino e connazionale Paul Pogba è stato piuttosto impietoso. Tanta altalena (tra campo e panchina e bel rendimento) anche per Alex Telles e Felipe Melo. Quest’ultimo ha anche guadagnato (si fa per dire) 5 turni di squalifica.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Marzo 2016, 08:58

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