Scommesse, Fagioli: «Sui siti illegali mi chiamavo "XFarenz". Pieno di debiti, a volte li ripagavo comprando Rolex»

Il giocatore è stato interrogato dal procuratore del Figc Chiné

Fagioli: «Sui siti illegali mi chiamavo "XFarenz". Pieno di debiti, a volte li ripagavo comprando Rolex»

di Redazione web

Nicolò Fagioli dice tutto. Il centrocampista della Juventus ha aperto il vaso di Pandora sul caso scommesse e racconta al procuratore della Figc Chine, i mesi da incubo nei quali è stato vittima della sua dipendenza dalle scommesse, nata per gioco anni fa e diventata un'ossessione, fino a farlo finire in giri di malavita dei quali l'indagine della procura di Torino sta cercando di venire a capo. «Ti spezzo le gambe», lo minacciavano, mentre il giocatore provava a far finta di nulla e continuava a giocare per la Juventus. Dovrà scontare una squalifica dei campi di 7 mesi.

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Cosa ha detto Fagioli

Fagioli ha raccontato di aver avuto i ganci delle piattaforme online da Tonali. Per utilizzarle, usava nickname come «XFarenz» e «XFarenz0!», riporta il Corriere. «Le ricevute delle singole giocate pervenivano sul mio cellulare da parte del referente della piattaforma, legale o illegale. Mi arrivavano tramite un’app Threema, che, per quanto mi avevano detto, garantiva al mittente la riservatezza nelle trasmissioni». Guadagni zero: «Non ho mai percepito un euro perché un’eventuale vincita andava a compensare i debiti». Anzi, il giocatore ha raccontato di aver accumulato 250mila euro di debiti in un solo anno. 

 

I Rolex per pagare le scommesse

«Ogni tanto, per restituire almeno in parte queste somme provvedevo ad acquistare a Milano degli orologi Rolex. Pagavo con bonifico. Gli orologi alcune volte li ho consegnati io, altre volte passavano i titolari delle piattaforme e li ritiravano presso la gioielleria». 

Ed è così che, dal tennis, passa a scommettere sul calcio. Le partite su cui scommette Qualche limite però se lo pone. A Torino precisa: «Esistono le scommesse sui falli e ammonizioni, mi è stato proposto ma io assolutamente non ho accettato perché contrario alle mia etica e comunque sarei stato scoperto perché esistono delle segnalazioni rispetto ai picchi di scommesse».

In Figc precisa di aver scommesso «su Torino-Milan del 30 ottobre 2022»: «si è trattato di una scommessa live. In quell’occasione puntai sul pareggio o sulla vittoria del Milan. Persi perché finì 2-1 per il Torino». E poi «nelle partite di Champions Porto-Atletico e Real Madrid-lnter ho scommesso che avrebbero segnato meno di 3 o 4 gol. La mia scommessa tipo era sulla vincente e/o su under-over. Non ho mai scommesso sul nome del marcatore o sul risultato esatto», che sono in genere gli indizi che ci si trova di fronte a frodi sportive.Non è questo il caso. Questa è una storia di una malattia che, racconta Nicolò, parte «dalla noia», prosegue con il «divertimento» e finisce in un’«ossessione». E se c’era stato un disagio prima, l’origine del male è un giorno del 2021, quando in ritiro a Tirrenia vide il compagno di U21 Sandro Tonali scommettere su un sito illegale e decise di imitarlo. «Fu Tonali stesso a farmi registrare tramite un account al sito. Non ricordo se fu Tonali a darmi le credenziali per scommettere o se fui io a farlo direttamente contattando un referente, via Whatsapp». I Rolex e i bonifici L’ingresso è facile facile: «Scommettevo sui siti illegali perché, all’inizio, facevano credito». «A settembre 2022», quindi in un solo anno, «avevo accumulato un debito di 250mila euro». Destinati ad arrivare a 3 milioni. Nicolò e Sandro, i due volti della Meglio gioventù del calcio, hanno preso una strada (a precipizio) simile: l’accumulo di debiti («Non so dire se Tonali avesse accumulato ingenti debiti, posso dire che in ambiente ho sentito dire che aveva molti debiti di gioco», mette a verbale Fagioli), il tentativo di rifarsi giocando sempre di più, e probabilmente gli stessi metodi di rimborso, almeno a giudicare dalle foto social che vedono Tonali e Fagioli clienti della stessa gioielleria milanese. «Ogni tanto, per restituire almeno in parte queste somme provvedevo ad acquistare a Milano degli orologi Rolex. Pagavo con bonifico. Gli orologi alcune volte li ho consegnati io, altre volte passavano i titolari delle piattaforme e li ritiravano presso la gioielleria». Le strade poi un po’ si dividono: Tonali ha ammesso di aver scommesso anche sulla sua squadra, Fagioli no: «Mai su Cremonese o Juventus». È la fine che deve essere uguale: assieme devono dimostrare che da questa malattia si può guarire. «Adesso mi sento molto meglio», dice Nicolò.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Ottobre 2023, 11:44

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