Dalla Sindaca Raggi a Tommaso Paradiso fino a Filippo Inzaghi: per il derby è invasione di Vip allo Stadio Olimpico

Dalla Sindaca Raggi a Tommaso Paradiso fino a Filippo Inzaghi: per il derby è invasione di Vip allo Stadio Olimpico

di Marco Esposito
Solo il derby. Soltanto la passione per il calcio, per la Roma e la Lazio è in grado di smuovere un numero così grande di romani e di Vip con il caldo e l'umidità che si registravano domenica pomeriggio all'Olimpico. Politici, ex giocatori, manager, cantanti e attori non hanno però saputo resistere al richiamo del Campionato di Serie A, del derby capitolino e dell'emozione che solo partite come queste sanno regalare. 

E infatti, tra i tavoli dell'hospitality dello Stadio Olimpico curata in casa Lazio per il secondo anno consevutivo dalla Mercerie Catering - partner di infront - si scorgono numerosi visi conosciuti intenti a scambiarsi pronostici e lasciarsi andare a qualche sfottò mentre mangiavano e bevevano l'ottimo menù offerto a tutti i presenti.     

In prima fila a sostenere Simone Inzaghi c'è - ovviamente - il fratello Pippo. Scatenatissimi sia i tifosi della Roma sia quelli della Lazio, tutti in fila per chiedere un selfie a Superpippo, rimasto solo soletto al tavolo. «Il mio sogno era vederti con la maglia della Roma insieme a Totti» gli confessa sottovoce uno tifoso giallorosso mentre lo ringrazia per un selfie: «Magari» ha risposto l'ex numero nove del Milan, pugnalando forse il cuore di qualche tifoso rossonero. 
 
 


LA POLITICA: LA SINDACA RAGGI E NON SOLO
Non poteva mancare all'Olimpico per il primo derby cittadino la Sindaca di Roma Virginia Raggi, ovviamente in compagnia del marito e del figlio, entrambi tifossissimi della Lazio. Proprio la Raggi, che è arrivata in tempo per godersi il secondo tempo, qualche mese fa accolse in Campidoglio la Lazio fresca vincitrice della Coppa Italia, Coppa Italia che troneggiava proprio davanti all'ingresso dell'hospitality, forse anche per ricordare, con un filo di perfidia, ai cugini romanisti che - comunque - lo scorso anno la bacheca laziale si è arricchita di un nuovo trofeo.

Ma, nonostante le trattative serratissime per la nascita del nuovo governo giallo-rosso, abbiano impedito a qualcuno di presentarsi all'Olimpico per la stracittadina, altri non hanno voluto mancare l'appuntamento con il big match. Lorenza Bonaccorsi, assessore per il turismo e le pari opportunità della giunta Zingaretti, Gentiloniana doc, insieme ad uno dei suoi collaboratori, si è seduta in uno dei tavoli esclusivissimi della zona "Piazza della libertà"; il fascino del derby ha richiamato anche  il presidente del Copasir Lorenzo Guerini che, nonostante la sua fede milanista, pur senza staccarsi mai dal cellullare per seguire la trattativa per il nuovo governo Pd-M5S, non si è perso un minuto della partita a scacchi tra Inzaghi e Fonseca. Presente anche il deputato del Pd e super romanista Luciano Nobili, la ministra Trenta, e l'ex presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

COME A CASA
E se di ex romanisti non c'è traccia eccezion fatta per Luigi Di Biagio (forse un po' di paura di perderlo questo derby?) in un tavolo un po' lontano dalle luci della ribalta, rilassato e abbrozzatissimo spunta il viso di Bernardo Corradi, che, anche se non accompagnato dalla bellissima moglie Elena Santarelli, allo Stadio Olimpico, quando gioca la Lazio, si sente proprio a casa sua. Così come Stefano Mauri, che della Lazio è stato capitano e che nei derby capitolini ha spesso lasciato il segno. 

Accolto da Alessandro Onorato, patron di Mercerie catering, quando mancavano una quindicina di minuti all'inizio del derby, ha fatto il suo ingresso nella zona Vip dello stadio Olimpico Tommaso Paradiso. Super tifoso della Lazio, il frontman dei Thegiornalisti, in compagnia della sua bella fidanzata Carolina, si è seduto allo stesso tavolo di Frank Matano anche lui arrivato a ridosso del fischio d'inizio. Per i due è partita una vera e propria caccia al selfie, con i tanti fan del cantante e dell'attore in fila per strappare una foto in compagnia dei loro beniamini.  

Alla fine dei novanta minuti, mentre i romanisti tiravano un sospiro di sollievo, per l'evidente pericolo scampato, tra i laziali, con tanto di mani nei capelli, serpeggiava la delusione per un derby probabilmente gettato dalla finestra. 


 
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Settembre 2019, 11:18

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