Ex compagni, dirigenti e tifosi per l'ultimo saluto a D'Amico

I funerali dell'ex campione della Lazio

Ex compagni, dirigenti e tifosi per l'ultimo saluto a D'Amico

di Enrico Sarzanini
Ex compagni, dirigenti ma soprattutto tantissimi tifosi per l’ultimo saluto a Vincenzo D’Amico, campione d’Italia con la Lazio nel ‘74, scomparso sabato pomeriggio. Stracolma la chiesa Gran Madre di Dio a Ponte Milvio, centinaia le persone che hanno seguito la cerimonia dalla piazza. D’Amico era amato dai laziali ma sempre rispettato dai romanisti: nel ricordino distribuito in chiesa, la famiglia ha impresso una sua storica frase: «Io non volevo essere un calciatore, io volevo essere un calciatore della Lazio». Alla cerimonia parenti, amici e tante autorità: dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, al ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, passando per molti ex compagni di squadra come Bruno Giordano, Giancarlo Oddi, Michelangelo Sulfaro e Andrea Agostinelli, e una delegazione della Lazio rappresentata da Danilo Cataldi («È stato un esempio di lazialità», le sue parole) e dal presidente Claudio Lotito: «È stato un punto di riferimento e questo è un momento di grande tristezza – le parole del patron biancoceleste - È ancora possibile avere le bandiere». All’uscita del feretro cori e fumogeni e lo striscione degli Ultras Lazio “Chi non tradisce diviene immortale, onore a Vincenzo vero laziale”. Oggi i funerali nella sua Latina alle 10 nella Chiesa Santa Maria Goretti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Luglio 2023, 06:05

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