Tour de France, via all'ultimo atto.
Nibali: "Non ho già vinto, guai a pensarlo"
di Marco Lobasso
Ieri una settantina si chilometri di allenamento (in maglia tricolore e non in giallo), poi riposo e studio delle tre tappe pirenaiche che decideranno la grande francese. «Se ho intenzione di lasciare il segno sui Pirenei come ho già fatto sul pavè e sulle Alpi? Staremo a vedere. Tutte queste tappe saranno difficili - sottolinea lo squalo messinese -, devo restare vigile, fare attenzione alle cadute, restare il più vicino possibile ai miei compagni di squadra. L'obiettivo è quello di controllare la gara, per mantenere il mio vantaggio che è già considerevole».
Il vantaggio considerevole significa quasi cinque minuti sul secondo, lo spagnolo Valverde, primo grande rivale qui al Tour. Poi i francesini vogliosi di salire sul podio con Bardet e Pinot che faranno scintille. Oggi è il giorno della 16ª tappa, di 237 km, da Carcassone a Bagners de Luchon (il via alle 11, diretta su Rai 3 dalle 15), con l'insidioso Port de Bailes (1755, fuori categoria, con 11,7 km al 7,7 per cento di media). Gli appassionati se lo ricordano anche per il famoso salto di catena ad Andy Schleck nel duello con Contador che ne approfittò e vinse a 20 km dall'arrivo. Poi ancora Pirenei mercoledì e giovedì, tappa più leggera venerdì, cronometro decisiva sabato e tappa a Parigi domenica prossima, quando ormai la classifica non potrà cambiare più. Magari uguale a quella attuale, che per Nibali e l'Italia sarebbe un trionfo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Luglio 2014, 14:31
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