Santoro su Fb dice addio a Servizio Pubblico.
"Basta talk. Questa sarà l'ultima stagione"

Santoro dice addio a Servizio Pubblico. "Questa è l'ultima stagione"

di Donatella Aragozzini
ROMA - Il talk show in affanno. L'aveva detto Massimo Giannini, alla vigilia del suo debutto a Ballar, e gli ascolti gli stanno dando clamorosamente ragione. Se infatti la scorsa settimana il programma era stato seguito da 2.503.000 individui, pari all'11,8 per cento di share, la seconda puntata ha fatto registrare appena 1.517.00 spettatori e il 6,5 per cento di share, restando ben al di sotto dei risultati che otteneva a suo tempo Giovanni Floris (il quale, dal canto suo, su La7 ha leggermente aumentato gli ascolti del suo diMarted, conquistando 967.000 spettatori e il 4,23% di share contro i 755.000 e il 3,5% dell’esordio).





«Certo non festeggio – ha commentato ieri il direttore di Rai3, Andrea Vianello – non era quello su cui contavamo, ma il bilancio si fa alla fine, il campionato è lungo, anche perché quest'anno per la prima volta c'è un competitor in prima serata e il bacino dell'informazione non è amplissimo. Per ora Giannini sta andando bene, ha dimostrato grande padronanza e non è in discussione. Ha un format che poco a poco disegnerà su se stesso. Bisogna andare a caccia di notizie e non solo di opinioni».



Intanto anche Michele Santoro, che stasera ritorna su La7 con Servizio pubblico, ha annunciato che per lui sarà l'ultima edizione, perché – come ha spiegato sul suo profilo Facebook – ci sono «troppi talk show in tv. Non condivido la scelta di riempire la programmazione. Il pubblico ne ha la nausea. Spetta a voi fare la selezione, cambiare canale, far sparire le imitazioni senza identità».



Un po’ quello che aveva spiegato qualche tempo fa a Leggo Giorgio Simonelli, massmediologo e docente di Giornalismo televisivo presso l'Università Cattolica di Milano, criticando il fiorire di questo tipo di trasmissioni e parlando di «un'overdose di informazione nella nostra televisione» e osservando che «negli altri paesi c'è un solo talk a settimana, mentre da noi sono diventati una droga». Evidentemente anche i conduttori cominciano a rendersene conto...
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Settembre 2014, 08:16
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