La Carmen in blue jeans di Valentina Carrasco: «La mia versione femminile di Don Giovanni»

La Carmen in blue jeans di Valentina Carrasco: «La mia versione femminile di Don Giovanni»

di Simona Antonucci
Valentina Carrasco, argentina, scuola Fura dels Baus, regista della Carmen che l'anno scorso ha stabilito il record di 25 mila spettatori, ora di nuovo a Caracalla per la stagione estiva del Teatro dell'Opera, fino al 2 agosto.

Chi è Carmen?
«La versione femminile di Don Giovanni. Ama la sua libertà sopra ogni cosa».
Carmen come Don Giovanni: spieghi meglio.
«Entrambi non mollano. Solo che lui è un aristocratico, lei una zingara».

Il toreador chi è?
«Un oggetto del desiderio. Serve a scatenare la passione della zingara e la gelosia di Don José».

E Don José?
«Schiavo della sua realtà. Non sa gestire sentimento e ragione».

Un suo collega ha cambiato il finale, salvando Carmen?
«Carmen è un'eroina tragica. Va incontro al suo destino. Proprio come Don Giovanni. Nata libera, muore libera».

Vittima di un omicidio o di un femminicidio?
«Omicidio perché è uccisa dalla pulsione distruttiva di un uomo che non riesce a dominarla. Femminicidio perché Carmen è una poveraccia. Ed è impensabile che abbia così tanto potere».

Chi è Bizet?
«Un genio. Secondo me non si prendeva mai sul serio».

Perché ha ambientato l'opera in Messico?
«I colori di Caracalla, la pietra battuta dal vento... La verità è che adoro i western».

E i riferimenti al muro?
«Quando lavoravo alla regia si parlava già di Trump. E avevo voglia di dire qualcosa».

La sua Carmen è molto sensuale.
«La sensualità è già nella musica. E Carmen la sa gestire. È povera, il corpo è l'unico strumento che ha».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Luglio 2018, 17:41
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