Weekend a teatro, lo spettacolo 'Ho paura' sbarca nella capitale: per riflettere con ironia

Weekend a teatro, lo spettacolo 'Ho paura' sbarca nella capitale: per riflettere con ironia
ROMA - Un tema attuale nelle sue ripercussioni quotidiane, ma anche intrinseco nella natura umana: questo weekend, a Teatro di Documenti, a Roma Testaccio, va in scena la paura con tutte le sue sfumature.





LE DATE

Venerdì 21 febbraio ore 20,45

Sabato 22 febbraio ore 20,45

Domenica 23 febbraio ore 17,30



Teatro di Documenti

Nicola Zabaglia, 42 (Testaccio) Roma



PER INFO E PRENOTAZIONI

marcello.cozzolino@inwind.it

3392135263 - 3288491662



L'EVENTO SU FB



LO SPETTACOLO Lo spettacolo "Ho Paura. La comica irrequietezza dell'esserci", da un testo di Massimo Petrucci con la regia di Marcello Cozzolino e aiutoregia di Valerio Molinaro, affronta attraverso una serie di monologhi e gag divertentissime temi noti e cari a tutti ormai. Fa da sfondo alle riflessioni più o meno amare sul vivere contemporaneo un'ironia 'beffarda' che, laddove suscita un sorriso, aiuta ad accettare tutto più facilmente.



Nella società del consumo per antonomasia manca la capacità di pensiero perché tutti sono 'traviati' dai mass-media e anche dai social network. Mancano punti di riferimento, ambizioni costruttive perché l'unico obiettivo sono i guadagni facili. Se ci si sofferma a pensare alla vacuità dell'epoca contemporanea si rischia di diventare pazzi. La follia è intesa come assenza di sé, espropriazione del proprio io, diversità e appunto paura, la stessa paura che blocca gli esseri umani.



LE PAURE I diversi personaggi sul palco sono uniti da questo unico tema: la paura! Paura di pensare, di analizzare il tempo che passa, delle tecnologie che sfuggono, delle inadeguatezze, della diversità, del non essere all’altezza della situazione, delle aspettative di una società sempre più veloce, spietata, emarginante e competitiva. In scena gli stati d’animo di più generazioni: un essere umano “schiavo” delle sue stesse evoluzioni tecnologiche e della ostentata corsa verso la totale automatizzazione persino dei più comuni elettrodomestici (La Casa Intelligente); rendersi conto che “essere un soggetto pensante”, in questa società moderna, può farci sentire inadeguati (Una Strana Malattia); scoprire che forse un luogo buio ed isolato come “lo sgabuzzino” è l’unico dove persiste la vera democrazia (Lo Sgabuzzino); la paura del tempo che passa ci rende immobili agli eventi ed alla vita stessa sino al “è troppo tardi” (Ieri Sono Morto); La superficialità che pervade la nostra società offusca ogni forma di interazione sociale, rendendo “invisibile” anche la presenza della morte stessa (Un Ospite Inatteso).
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Febbraio 2014, 19:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA