Pino Insegno direttore per un giorno di Leggo:
"Ora mi dedico a teatro e radio" -Foto

Pino Insegno a Leggo: "Ora teatro e radio"

di Emiliana Costa
ROMA - «Si esorcizzano tutte le ansie andando in scena con la moglie. E quando torniamo a casa, si rischia anche di fare l'amore». Parola di Pino Insegno che, con la sua inconfondibile ironia, parla dell'ultima fatica teatrale Frankie e Johnny, paura di amare. Nella quale recita, per l'appunto, accanto alla moglie Alessia Navarro.









L'attore e doppiatore romano – che ha prestato la voce a interpreti del calibro di Robert De Niro e Russell Crowe – è stato ospite ieri nella redazione del nostro giornale nei panni di “direttore per un giorno”. E tra gag e notizie dell'ultima ora, ci ha svelato i retroscena della pièce teatrale, remake del film con Al Pacino e Michelle Pfeiffer. «Non mi è mai capitato di dare la voce ad Al Pacino – racconta - E' troppo in avanti con l'età, io mi spingo fino ai cinquantenni». Il debutto al Teatro Tirso De Molina a Roma è previsto domani: «Sono entusiasta, è uno spettacolo che abbiamo già portato in scena e il pubblico si riconosce nelle vicende della coppia che proponiamo».



Non solo teatro però. Tutte le domeniche Insegno conduce un programma su Radio24: «Si chiama Voice Anatomy. Intervisto grandi personalità che hanno a che fare con l'uso della voce, dal maestro Giorgio Albertazzi ad Anna Maria Testa». Ma il grande amore di Pino resta il doppiaggio e l'artista ci svela che a volte ha usato la sua voce inconfondibile anche per “rimorchiare”: «Una volta conobbi una ragazza inglese e mi giocai una frase del cartoon Pocahontas. Il problema è che lei lo aveva visto e mi ha risposto “Ma che sei John Smith?” Una figuraccia». Insegno racconta anche delle difficoltà in sala doppiaggio: «Spesso abbiamo a disposizione solo le labbra del personaggio per doppiare un film. E' davvero difficile immedesimarsi ed è a quel punto che entra in gioco l'esperienza di attore».



Insegno, dunque, si conferma artista poliedrico, ma il suo ruolo preferito resta quello di papà: «Il mio terzo figlio Alessandro ha dieci mesi e ha imparato a dormire solo tre giorni fa. E dopo un'infinità di notti insonni, è questa la mia conquista più grande».
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Ottobre 2015, 12:14
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