Mattia Briga scrive su Leggo: «Quegli scatti in quarantena»

Mattia Briga scrive su Leggo: «Quegli scatti in quarantena»

di Mattia Briga

Oggi, esattamente un anno fa, la mia fidanzata si svegliava come tutte le mattine per andare a lavoro.
Io avevo dormito poco bene e mi faceva male la gola.
Mi riaddormento ma poco dopo Ari rientra in casa sotto shock: «Non puoi capire amore, mi hanno riportato a casa con l'ambulanza, erano 3 infermieri con la tuta protettiva, sono risultata positiva».
Mi prenoto un tampone domiciliare ormai certo di averlo contratto anch'io.
Iniziano tre settimane lunghissime.
Ci organizziamo subito per mandare il cane da mia madre e chiediamo al portiere del nostro stabile di venire a ritirare l'immondizia quattro volte a settimana.
Tanti delivery, acquisti online, tante cene elaborate.
Ricordo che avevamo molta più fame del solito e che stendevo i panni con i guanti e la mascherina.
Al di là dei sintomi, per impegnare il tempo, mi venne in mente di scattare delle foto con una Nikon che avevo in casa, e di realizzare un progetto per documentare la quarantena.
Alcune sono ancora sul pc, alcune le ho messe su Instagram.
Non certo un anniversario piacevole, ma come data sarà comunque difficile da dimenticare.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Novembre 2021, 12:18
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