«Quest’ultima settimana è stata turbolenta perché lo sciopero degli attori a Hollywood ha colto anche noi di sorpresa, anche se le conseguenze sono state modeste». Parola di Alberto Barbera, direttore della Mostra di Venezia, che ha presentato ieri il programma dell’80° edizione (30 agosto-9 settembre), forse la più difficile degli ultimi tempi, dopo quella in piena pandemia. In realtà si minimizza perché i film probabilmente migliori della prossima stagione cinematografica ci sono quasi tutti, ma mancheranno le star americane, «a meno che non si tratti di un progetto indipendente». Con qualche amarezza da smaltire. Ad esempio, il colpo maggiore già annunciato nei giorni scorsi: “Challengers” di Luca Guadagnino con Zendaya, che però è saltato e slitterà ad aprile 2024. Al suo posto apre la Mostra Pierfrancesco Favino, protagonista di “Comandante” di Edoardo De Angelis, primo dei sei film italiani (su 23) in gara. Gli altri sono “Io Capitano” di Matteo Garrone; “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo; “Enea”, opera seconda di Pietro Castellitto, anche protagonista insieme a Benedetta Porcaroli; “Lubo” di Giorgio Diritti; “Adagio” di Stefano Sollima ancora con Favino, Toni Servillo, Valerio Mastandrea. Tre film italiani, invece, saranno presentati nella sezione Orizzonti, tra cui un documentario su Dario Argento.
«Ma non sarà un festival autarchico», rassicura Barbera, che, anche se la parità di genere è lontana, sottolinea il numero crescente di storie dirette da donne: una su tre tra quelle presentate per la selezione, ossia 4061, vedono una regista al timone. Liliana Cavani, Leone d’oro alla carriera, presenterà il suo ultimo lavoro, “L’ordine del tempo”, con Edoardo Leo e Alessandro Gassmann. E Micaela Ramazzotti debutta dietro la macchina da presa con “Felicità” nella sezione Orizzonti.
La manifestazione presenta lavori provenienti da 54 paesi, Tibet incluso.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Luglio 2023, 07:12
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