Exodus, Christian Bale Mosè guerriero nel nuovo
film di Ridley Scott al bando nei paesi islamici

Exodus, Christian Bale Mosè guerriero nel nuovo ​film di Ridley Scott al bando nei paesi islamici

di Michela Greco
ROMA - È un guerriero che non conosce la paura e non disdegna la violenza il Mosè dipinto da Ridley Scott e interpretato da Christian Bale in Exodus, il kolossal biblico nelle sale dal 15 gennaio. Costato 200 milioni di dollari di budget e oltre 1.500 inquadrature con effetti visivi, Exodus è atteso con una certa impazienza – e spesso una punta di diffidenza - da chiunque abbia amato Il gladiatore, firmato dallo stesso regista.





Finora però i risultati del box office americano, così come l'accoglienza critica, non sono stati entusiasmanti. Forse anche perché le aspettative sono state quasi pari alle polemiche che hanno accompagnato il film, a cominciare da quella sulle scelte degli attori. Accanto al profeta Christian Bale, infatti, c'è il faraone Ramses interpretato da Joel Edgerton, suo padre impersonato da John Turturro, Aaron Paul (Breaking Bad) nei panni di Joshua, e ancora Sigourney Weaver e Ben Kingsley. Non proprio i volti più immediati per rappresentare uomini e donne egiziani, tanto che sono piovute accuse di razzismo su un casting che ha messo attori neri solo in ruoli minori.



«Se avessi ingaggiato 'Moahmed qualcosa', semplicemente non avrei avuto finanziamenti per un film come questo», ha risposto il regista. Che infatti ha votato il suo film a uno stile muscoloso, spettacolare, hollywoodiano, a un'iconografia e dei dialoghi così canonici da sembrare usciti dal passato.

In tempi in cui ogni tematizzazione religiosa diventa scottante per motivi geopolitici, Ridley Scott ha puntato sul racconto di una figura di grosso peso per le tre confessioni più importanti (cristiana, ebraica e islamica) e ha consegnato Mosè a un Christian Bale roccioso, che mette volentieri in discussione la voce di Dio.



Inizialmente riluttante ad abbandonarsi alla fede, il profeta viene travolto dai segni inviati dal Signore (tra cui le piaghe, stranamente non troppo valorizzate dal 3D), che in Exodus assume le fattezze di un bambino. Tra i motivi, quest'ultimo, che hanno convinto diversi paesi islamici a bandire il kolossal dalle loro sale: nella loro cultura, infatti, Dio non può essere rappresentato. Il Marocco però ha ritirato la censura in extremis, a patto che si eliminassero alcune battute del Dio bambino.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Gennaio 2015, 09:49
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