I grammar nazi sono persone orribili
e poco amichevoli: lo rivela uno studio

I grammar nazi sono persone orribili e poco amichevoli: lo rivela uno studio

di Enrico Chillè
Temete che vi possano sanguinare gli occhi alla lettura di incredibili errori grammaticali sui social network e non solo? Non riuscite ad accettare le continue violenze commesse ai danni della lingua italiana e tendete sempre a correggere i vostri interlocutori? Complimenti: siete dei perfetti 'grammar nazi'. Ora, però, preparatevi: abbiamo notizie poco confortanti per voi.

Uno studio condotto da alcuni ricercatori dell'Università del Michigan, e pubblicato un mese fa, ha evidenziato una particolare relazione tra l'intolleranza degli errori grammaticali e la personalità dell'individuo. A dirigere il lavoro sono state due docenti di psicologia e linguistica, Julie Boland e Robin Queen. Lo studio, realizzato su 83 persone di madrelingua inglese, si è svolto in due fasi. Nella prima, i partecipanti hanno letto una serie di e-mail dal contenuto simile (un annuncio per trovare un coinquilino), ma di queste solo alcune erano grammaticalmente corrette. Altre, infatti, presentavano errori di ortografia e grammatica e altre semplici errori di battitura. Dopo la lettura, è stato chiesto ai partecipanti un parere sugli autori di quei test: «Dividereste la casa con queste persone?». Ed è qui che i grammar nazi, con il loro rancore nei confronti degli 'stupratori seriali della grammatica', sono stati smascherati.

A questo punto è scattata la seconda fase dello studio. A tutte le 83 persone coinvolte è stato sottoposto un test della personalità basato sulla teoria psicologica dei 'Big Five', ed i risultati sono sorprendenti. Chi aveva mostrato più tolleranza nei confronti degli 'strafalcioni', secondo questo tipo di test, è risultato essere una persona positiva, piacevole e aperta. I 'grammar nazi', invece, appaiono soprattutto come persone introverse, chiuse e poco inclini all'empatia nei confronti degli altri. A sostenere l'attendibilità della ricerca ci sono anche alcuni accademici esterni al gruppo di lavoro dell'Università del Michigan. Tra loro c'è anche Gregory Guy, docente di linguistica alla New York University, che ha spiegato a Mashable: «Le attitudini psicologiche e linguistiche vanno di pari passo. Le personalità più 'difficili' tendono a giudicare con maggiore severità le devianze dalla norme linguistiche prestabilite».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Aprile 2016, 12:25
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