Vittorio Emanuele Parsi: «Tre colpi sul diaframma e sono quasi morto. Ero nell'Ade e vedevo le anime. Mi ha salvato il volto di Tiziana»

Venerdì 16 Febbraio 2024, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:52

La dissezione dell'aorta, il trasporto in elicottero e il coma

«La mia - racconta sempre Parsi al Corriere - era una dissezione dell'aorta. Mi hanno portato con l’elicottero a Treviso, dove ho trovato chirurghi di eccellenza, come Francesco Battaglia, Antonio Pantaleo e Giuseppe Minniti». Rimane a rischio vita per giorni: «Ricordo tutto il periodo in coma. Uno Stige, un fiume melmoso, nero, che stava sotto i miei piedi, come Ulisse e Achille. Ricordo di avere visto le radici degli alberi da sotto, come fossi in un crepaccio. E di tanto in tanto, voci lontane».

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