Susanna Tamaro sulla disforia di genere: «Volevo diventare un maschio ma avrei dovuto ingurgitare ormoni fino alla morte»

Giovedì 15 Febbraio 2024, 13:23

Il racconto di Susanna Tamaro

Il racconto di Susanna Tamaro continua con i ricordi della scrittrice ai tempi della scuola, delle prime simpatie e della consapevolezza sempre più forte di essere nata nel corpo sbagliato. Nella lettera si legge: «Verso gli otto, nove anni la sofferenza è diventata incontenibile, avevo sentito dire che a Casablanca si poteva cambiare sesso e quella città improvvisamente si era ammantata per me di una luce magica. Mia nonna, intuiti i miei tormenti, a un Carnevale mi ha comprato un costume da ufficiale, divisa che non mi sono più tolta fino a che le ginocchia non si sono bucate».
Poi, arrivò il periodo delle scuole superiori: «Cosa ne sarebbe stato di me se, a sette, otto, nove anni, fossi stata presa sotto l’ala protettiva dei falchi del gender? Psicologi, pillole, ormoni e poi il grande salto di diventare ciò che avevo sempre sognato: un maschio. Sono fermamente convinta che la storia giudicherà i cambiamenti di sesso imposti ai bambini e ai ragazzi come un crimine».

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