«Ho rifiutato un lavoro al supermercato per cui mi ero candidata. Lo stipendio di 500€ al mese per un full time non basta per l'affitto»

Lunedì 19 Febbraio 2024, 16:10
«Ho rifiutato un lavoro al supermercato per cui mi ero candidata. Lo stipendio di 500€ al mese per un full time non basta per l'affitto»
di Nikita Moro
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Una giovane studentessa che vive a Roma ha denunciato la precarietà di un posto di lavoro per il quale si era candidata. Nessun margine di crescita professionale e uno stipendio pari a 500 euro al mese per un full time, un'occupazione a tempo pieno. Quando la ragazza è stata contattata dal manager dello store non credeva che la retribuizione fosse così bassa per uno stage come «addetto alla vendita». Lei studia all'università e si mantiene da sola. Come può una studentessa pagare un affitto a Roma, la retta universitaria e lavorare 40 ore alla settimana con una retribuzione che non tocca i 1.000 euro?

L'annuncio

«Mi mantengo da sola: 500 euro al mese per 40 ore a settimana sono troppo pochi, nessuno dovrebbe lavorare in queste condizioni», ha denunciato la ragazza a Fanpage, raccontando la sua esperienza. La giovane è iscritta all'Università di Roma Tre e studia Scienze della Formazione (laurea triennale). Nonostante gli studi la ragazza ha deciso di cercare un impiego, consultando le numerose piattaforme online che segnalano annunci di lavoro in base ai parametri selezionati. L'annuncio del noto supermercato della grande distribuzione recitava: «Cerchiamo candidati e candidate, anche senza esperienza, dotati di ottime capacità organizzative, proattività e voglia di fare spirito di squadra». La proposta è rivolta a chi può iniziare un tirocinio formativo di sei mesi con uno stipendio che oscilla fra i 500 e i 900 euro al mese.

La chiamata dal supermercato

Dopo aver inviato la candidatura, la studentessa è stata contattata telefonicamente - intorno alle 20 - dalla store manager del supermercato, una donna che le ha subito spiegato in che modo opera l'azienda e quale ruolo avrebbe ricoperto nel caso in cui avesse deciso di iniziare il tirocinio. Un rimborso spese pari a 500 euro al mese per 40 ore di lavoro alla settimana, remota possibilità di crescere professionalmente: la manager avrebbe fatto un piccolo accenno alla possibilità di un part time per 700 euro al mese, della durata di tre anni. «Se ti riteniamo una persona in grado, c'è la possibilità di assumerti come commessa», ha spiegato la store manager alla giovane durante la loro chiamata. Poi ha specificato che non avrebbero tenuto conto degli anni di esperienza in cui la studentessa ha lavorato nel mondo della ristorazione: tre anni e mezzo in un fast food, lasciato perché veniva sottopagata.

La ragazza ha rifiutato la proposta lavorativa per ovvie ragioni. Adesso la studentessa sta lavorando in un ristorante a Trastevere, dove viene pagata «decentemente», ma la sua denuncia rimane attuale: «Non tutti possono scegliere di rifiutare un posto di lavoro, ma lavorare in queste condizioni non può essere normale».

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