Monia Bortolotti «aveva già provato a uccidere Mattia». Il neonato soffocato in un abbraccio, la sorellina Alice con un cuscino

Domenica 5 Novembre 2023, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 15:41

I post su Facebook

Secondo gli inquirenti, il movente per il doppio infanticidio sarebbe stata la frustrazione provocata nella madre dal pianto dei neonati. Monia Bortolotti è stata ritenuta lucida e fredda, capace di intendere e di volere. Nelle prime settimane delle indagini, dopo l'autopsia sul corpo di Mattia, la 27enne ha pubblicato tre diversi post sulla pagina Facebook dedicata alle morti in culla, che oggi suonano come una difesa precostruita.
Nei post social, la Bortolotti parla di come sono morti i suoi bambini, citando anche l'abbraccio e i cuscini, ma in via accidentale. «Ho perso la mia prima bimba in culla, soffocata da un rigurgito. La colpa è mia, per averla messa a dormire di lato sui suoi cuscinotti tanto morbidi», scrive Bortolotti il 30 agosto. E il 13 ottobre: «I sensi di colpa per non aver fatto abbastanza per i miei bambini, per non essere riuscita a salvarli, mi sta distruggendo. Quanto mai ho messo Alice a dormire di lato, quanto mai l’ho messa in culla. Quanto mai ho pensato a sistemare la casa mentre lei dormiva, quanto mai non l’ho controllata meglio. Perché diavolo mi son fatta la doccia?». Il dolore della perdita di Alice, sosteneva, l'aveva spinta a essere una madre perfetta per Mattia. «Ed è proprio per questo che avevo promesso a Mattia, il suo dolcissimo fratellino, che sarei stata sempre sveglia a controllarlo e cullarlo giorno e notte. E invece sono crollata dal sonno per ben 3 volte dopo il suo ricovero. E l’ultima volta è stato quando, poco dopo, se n’è andato tra le mie braccia».

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