Jordan Jeffrey Baby, il trapper si suicida in carcere a Pavia. Era stato condannato per rapina e odio razziale

Martedì 12 Marzo 2024, 19:51 - Ultimo aggiornamento: 20:37

Il suicidio

«Il mio assistito non doveva tornare in quel carcere. Lo avevo sentito ieri (lunedì ndr) alle cinque del pomeriggio, per un colloquio telefonico, e nulla faceva pensare a un epilogo simile. Sono abbattuto come uomo, ma come avvocato mi batterò perché venga fatta chiarezza, a partire dall’autopsia. Una morte così, di un ragazzo di 26 anni, è una sconfitta per tutti», spiega al Corriere della Sera l'avvocato Pisani. Non sembrano esserci dubbi riguardo la volontarietà del gesto compiuto dal trapper, ma è l’avvocato stesso ad affermare che «la vicenda va chiarita in tutti i suoi aspetti». Pesano, senza dubbio, anche gli abusi e le violenze che Jordan dichiarava di aver subito proprio in quel carcere.

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