Israele, il dramma di Gaya: i fratellini rapiti da Hamas, i messaggi choc su WhatsApp. «Sono qua dentro, credo sia la fine»

Martedì 10 Ottobre 2023, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 14:01

«Credo che questa sia la fine»

La madre, che vive in un'altra abitazione dello stesso kibbutz, a sua volta le ha scritto: «Gaya, ho sentito degli spari, credo che questa sia la fine». Lei è sopravvissuta. Quando i miliziani sono entrati nella sua casa, lei si è attaccata con tutte le forze alla maniglia della stanza in cui si era rinchiusa impedendo loro di aprirla. Anche suo fratello di 18 anni, che vive nel kibbutz, è sopravvissuto. La sua casa è stata distrutta e in parte incendiata. Ma «mio fratello Erez era in un video, un terrorista lo stava afferrando e trattenendo. Non ho visto sangue su di lui, quindi posso solo sperare che stia bene». Degli altri nessuna notizia. Ora, dice Gaya, «resto a casa e piango tutto il giorno, sono impotente», ma, aggiunge, «ho fiducia nel mio Paese. Voglio riavere la mia famiglia. Aiutateci per favore.»

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