Sempre più spesso i lavoratori chiedono a gran voce un equilibrio tra la vita privata e quella professionale, confini netti e tempo libero per potersi dedicare a tutto ciò che esula dal proprio impiego. Per poter ottenere questo tipo di equilibrio si cerca, tra le altre cose, un orario di lavoro consono ed elastico, che permetta di fare quell'ora di palestra o, nel caso si abbiano figli, di poter andare a vedere la partita della propria bambina o la recita di fine anno.
La lotta in questo senso sembra essere ancora in corso, ma ci si aspetta che altri diritti basilari siano garantiti, come per esempio la possibilità di garantire la sicurezza del neonato attraverso la cura dei bisogni della mamma e una maternità (e paternità) vissuta con serenità. Eppure, Valerie ci fa notare che non sempre è così: a nove mesi, la donna è al lavoro e ha intenzione di rimanere in ufficio fino all'ultimo giorno possibile per poter continuare a guadagnare il suo stipendio.