Ilaria Salis, via al processo in Ungheria: rischia 11 anni. Il papà: «È innocente». In carcere topi e catene, ha paura di restarci per sempre

Lunedì 29 Gennaio 2024, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 15:53

L'intervento delle istituzioni

Meno di una settimana fa il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha incontrato a Bruxelles il suo omologo ungherese Peter Szijjarto a cui ha chiesto per Salis «un trattamento rispettoso delle regole e della dignità della persona, eventuali soluzioni alternative alla detenzione».

Roberto Salis ha poi incontrato il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Resta per lui la preoccupazione e l'amarezza per una «situazione incredibile e ingiusta». «In quei giorni ci sono stati attacchi di nazifascisti contro antifascisti e persone che si trovavano sulla loro strada. Però - ha osservato - sono stati liberati in due giorni. Gli antifascisti in Ungheria non sono graditi e vengono colpiti in modo impari».

«All'udienza di lunedì (oggi, ndr), Ilaria dirà di non aver commesso gli atti gravi che le sono imputati e che comportano sanzioni così pesanti. È in dubbio lo stesso fatto che fosse presente alle aggressioni in questione, o che sia intervenuta incontrando i neonazisti. L'atto di rinvio della Procura - ha concluso l'avvocato difensore - è privo di fondamento e non ci sono prove nemmeno per il concorso in associazione per delinquere, presenteremo le nostre prove».

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