Ilaria Salis, il papà in carcere a Budapest: «Vediamo un po' di luce, ora sta meglio. In cella la chiamano Giovanna D'Arco»

Mercoledì 31 Gennaio 2024, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 20:32

«Chiederemo i domiciliari»

«Non appena la misura cautelare disposta nei confronti di Ilaria dovesse essere sostituita con altra meno afflittiva, il ministero della Giustizia, ricevuta la necessaria documentazione da parte del corrispondente ministero ungherese, provvederà immediatamente a trasmettere il tutto all'autorità giudiziaria competente per il riconoscimento e l'esecuzione in Italia della misura applicata», ha detto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari in commissione Giustizia sul caso Salis. «Va rammentato - ha aggiunto - che le istanze di revoca o di modifica dell'attuale misura carceraria sono di pertinenza dell'interessata che, insieme ai suoi avvocati difensori e la sua famiglia, valuterà tempi e modalità di presentazione».

«Dal punto di vista prettamente giuridico - ha spiegato Ostellari nella sua risposta al question time in commissione Giustizia - come già evidenziato dal ministro Nordio in risposta ad altro question time, va ribadito che in assenza di una condanna definitiva nessuna convenzione internazionale o altro strumento consente l'esecuzione nel Paese di origine delle misure cautelari di tipo carcerario, come quella attualmente in essere in danno di Ilaria. L'unico strumento vigente in materia di misure cautelari è la decisione quadro del Consiglio del 23 ottobre 2009 sull'applicazione tra gli Stati membri dell'Unione europea del principio del reciproco riconoscimento alle decisioni sulle misure alternative alla detenzione cautelare, che è applicabile solo per le misure cautelari non carcerarie». Il sottosegretario ha anche ribadito che «il ministero della Giustizia, in uno con il Governo, è e sarà sempre impegnato nella difesa dei diritti della persona, anche quando detenuta ed in attesa di giudizio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA